La Rai sospende Petacchi per l’inchiesta sul doping e lo sostituisce con Garzelli (squalificato per doping)
15/05/2019 di Enzo Boldi
Il doping, insieme alle combine, è quanto di più sporco possa esistere nel mondo dello sport. L’ombra di un coinvolgimento in questi due ‘reati sportivi’ (e non solo) spinge chiunque a guardare la persona accusata con occhi diversi e, anche senza alcuna sentenza in merito, si prova a metterla da parte senza farla apparire in contesti pubblici. Seguendo questa logica, la Rai ha sospeso per alcuni giorni Alessandro Petacchi dal suo ruolo di opinionista del Giro d’Italia 2019. Il nome dell’ex velocista spezzino, infatti, sarebbe venuto fuori in un’inchiesta su sostanze dopanti e trasfusioni di sangue partita dalla Germania. La televisione pubblica ha deciso, quindi, di promuovere al posto di Petacchi un altro ex ciclista: Stefano Garzelli. Peccato che nella sua ‘fedina sportiva’ ci sia la macchia della squalifica per doping nel 2002.
«La Rai ha deciso di fermare Petacchi per qualche giorno e dunque non ricoprirà il ruolo di commentatore tecnico- ha detto il direttore di RaiSport Auro Bulbarelli in apertura dell’odierna puntata che racconta la quinta tappa del Giro d’Italia 2019 -. L’intenzione è quella di consentire all’ex-corridore di chiarire al meglio la vicenda che lo vede coinvolto. Al suo posto è stato promosso momentaneamente Stefano Garzelli, vincitore del Giro d’Italia nel 2000». Un nome noto agli appassionati di ciclismo, ma che è accompagnato da quella macchia di Liegi nel 2002.
Petacchi sospeso per qualche giorno dalla Rai
All’epoca Garzelli correva per la Mapei, era in testa al Giro del 2002, ma all’imbrunire della quinta tappa – sarà un caso, ma sembra essere un curioso parallelo con quanto accaduto oggi ad Alessandro Petacchi, seppure con ruoli e modalità differenti – arrivò la notizia delle sua positività a un diuretico riscontrata al termine della seconda tappa con arrivo a Liegi. Una spallata a uno sport che da anni fa i conti con il problema doping e che poi portò a una squalifica di nove mesi e al pagamento di una multa da 35mila euro.
Il suo posto è stato dato a Garzelli, squalificato per doping nel 2002
La scelta della Rai di sospendere un’opinionista accusato da un indagato per doping – quindi non presente sul registro degli indagati e non formalmente toccato dall’inchiesta tedesca – e promuovere al suo posto un ex ciclista squalificato per doping non sembra esser stata una mossa felicissima. Al netto della certificata competenza di Stefano Garzelli nell’analizzare e commentare quanto accade nelle tappe del Giro d’Italia. Una mossa inopportuna e anche poco coerente.
(foto di copertina: Eric Lalmand/Belga/ZUMA Wire+ ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)