La polizia postale fa scattare da Milano le perquisizioni contro i no-vax dei gruppi Telegram
Al momento, sono state eseguite 8 perquisizioni nella sola città di Milano
09/09/2021 di Redazione

Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia. Sono le città in cui è in corso un blitz della Polizia Postale e della Digos contro alcuni animatori di chat Telegram no-vax, in cui si organizzavano proteste e si minacciavano comportamenti violenti da mettere in atto nel corso di manifestazioni pubbliche. Le perquisizioni contro i no-vax sono state eseguite a partire dalla mattinata del 9 settembre: nella sola città di Milano, la polizia è andata a perquisire otto individui.
LEGGI ANCHE > Nunzia Ciardi della Polizia Postale dice che Telegram «collabora poco» con le indagini
Perquisizioni contro i no-vax, Digos e Polizia postale fanno scattare il blitz da Milano
Nel mirino della polizia ci sono gli strumenti informatici delle persone sottoposte a perquisizioni: cellulari, computer, altri device. L’obiettivo è quello di individuare e identificare gli autori di questa tipologia di messaggio diffuso su chat di piattaforme come Telegram. Al momento, i gruppi più noti di no-vax che utilizzano questo strumento sono ancora in funzione e sembrano ancora operativi. Stando alle prime dichiarazioni, in effetti, non ci sarebbero personalità note – come invece era successo in passato – che sono state oggetto di questo blitz.
Al momento, la Polizia Postale ha diffuso solo la comunicazione sui suoi canali social, parlando in generale di perquisizioni.
#9settembre In corso operazione #Poliziapostale e #Digos Milano. Perquisizioni domiciliari e informatiche a carico di appartenenti al mondo #Novax che tramite gruppo #Telegram programmavano azioni violente da mettere in atto in occasione di pubbliche manifestazioni#essercisempre pic.twitter.com/WHIV56arWk
— Polizia di Stato (@poliziadistato) September 9, 2021
In base agli aggiornamenti che arrivano dalle forze dell’ordine il gruppo si autodefiniva i guerrieri e progettavano di costruire ordigni rudimentali per assaltare principalmente i giornalisti. Gli inquirenti affermano che «per la stampa, ritenuta asservita al regime, avevano un vero e proprio odio».
Update 15.24 – Aggiunta delle ulteriori informazioni sulla natura delle persone perquisite e sulle modalità di condivisione delle informazioni nelle chat Telegram