Perché si chiamava ponte Morandi

C’è una storia dietro al viadotto crollato la mattina del 14 agosto 2018 a Genova. Perché si chiamava ponte Morandi, si chiedono in molti. Innanzitutto, bisogna dire che la data di costruzione dell’infrastruttura è compresa tra il 1963 e il 1967, quattro anni per fare in modo che la Società Italiana per Condotte d’Acqua mettesse in posa anche l’ultima pietra.

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Perché si chiamava Ponte Morandi

Fu progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi. E questa è la spiegazione del suo nome. Qualcuno lo chiama anche ponte delle Condotte, proprio perché a realizzarlo fu l’omonima società italiana. Il ponte Morandi ha un suo gemello. Lo stesso ingegnere, infatti, progettò qualche anno prima il  Ponte General Rafael Urdaneta, che attraversava il lago di Maracaibo in Venezuela.

L’ingegnere Morandi e la ‘maledizione’ dei suoi ponti

Morandi utilizzò lo stesso sistema e si ispirò all’opera venezuelana per il sistema a cavalletti bilanciati impiegato nella realizzazione della struttura. Una sorta di maledizione accompagna i ponti progettati dall’ingegnere: anche l’opera venezuelana, infatti, crollò parzialmente in seguito all’impatto con una petroliera. Non si trattò, però, in quel caso di un cedimento strutturale. Il viadotto Morandi che si trova ad Agrigento – una terza struttura simile progettata dallo stesso ingegnere – è chiuso da qualche mese, in attesa della gara d’appalto per le sue opere di manutenzione.

Il ponte Morandi di Genova, snodo cruciale della A10, venne inaugurato dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Aveva una lunghezza di 1182 metri, che si sviluppavano su 18 metri di larghezza. Qualcuno, a causa dei tre piloni che lo attraversavano, lo aveva paragonato persino al ponte di Brooklyn, la struttura ultimata nel 1883 e che si trova a New York.

Tecnicamente, sulle mappe della società Autostrade, il ponte Morandi è indicato come viadotto Polcevera perché attraversa l’omonimo corso d’acqua che passa vicino a Genova. Collega due zone della città della Lanterna, il quartiere di Sampierdarena e di Cornigliano, ed era molto amato dalla popolazione in città che, tuttavia, non aveva mancato di sollevare perplessità sulla sua tenuta strutturale.

[FOTO copertina de La Domenica del Corriere]

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