Perché alcune persone stanno dando fuoco alle proprie Nike

“Just Do It”: uno degli slogan più famosi di sempre compie ben 30 anni, e Nike ha deciso di festeggiarlo con una nuova pubblicità con protagonista Colin Kaepernick, che si era distinto per le sue proteste a sostegno del Black Lives Matters. Non tutti hanno gradito la decisione, e hanno cominciato a distruggere i prodotti del brand.

 

Just Do It e Colin Kaepernick, chi è il nuovo volto della campagna Nike

Il giocatore di Football americano Colin Kaepernick divide vita ad una nuova forma di protesta durante la stagione sportiva del 2016-2017. Per protestare contro la violenza nei confronti delle persone di colore negli Stati Uniti cominciò a non alzarsi in piedi durante il canto dell’inno, rituale pre partita. Quando spiegò il motivo per cui rimase inginocchiato si ritrovò al centro della bufera: tantissimi gli attacchi, soprattutto da parte dei fan conservatori, ma anche moltissimi segni di sostegno approvazione. Se da un lato diversi giocatori  si unirono a lui, tanto che la NFL ha deciso definitivamente di creare una regola ad hoc, dall’altro Kaepernick si ritrovò come avversario il presidente degli Stati Uniti in persona. Donald Trump infatti twitto che «il popolo americano è stufo della mancanza di rispetto che la NFL sta restituendo al nostro paese, alla nostra bandiera e al nostro inno nazionale».

Just Do It e Colin Kaepernick, il nuovo volto della campagna Nike che infiamma i conservatori

Ecco allora che la nuova campagna Nike che recita «credi in qualcosa, anche se significa sacrificare tutto» assume una profondità completamente diversa. La scelta dell’allora quarterback dei San Francisco 49ers, e adesso non più sotto contratto con nessuna squadra, è una chiara presa di posizione contro la politica di Trump e a favore non solo della libertà di pensiero ma anche dei diritti civili che la comunità nera si vede continuamente negata in molte parti degli Stati Uniti. Una scelta che molti clienti Nike non hanno affatto gradito, e che per questo hanno cominciato i distruggere i prodotti del brand sotto l’hashtag #burnyournikes, oppure stanno tagliando le calze, sempre sotto hashtag simili come #boycottnike e #justburnit.

«Da quando il nostro inno nazionale e la nostra bandiera sono diventati offensivi?» scrive un utente twitter mentre un altro scrive «come americano non posso più supportare il vostro brand». Nike per ora non ha ancora commentato queste reazioni,  e stamattina nelle contrattazioni che precedono l’apertura dei mercati ha perso  al 3,14%, ma secondo gli esperti la scelta a lungo termine pagherà.

(Credits immagine di copertina: frame del video condiviso dall’utente Sean Clancy)

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