Ballottaggi 2018, la magra consolazione del PD: «Abbiamo perso anche senza Renzi»

L’analisi brillante del Partito Democratico per commentare la sconfitta viene proposta dal capogruppo dem in Senato Andrea Marcucci. Che quasi sembra volersi togliere un peso di dosso. All’indomani della disfatta dei dem dopo i ballottaggi, che hanno visto trionfare il centro-destra in Toscana e a Imola, distruggendo e sfatando il mito delle roccaforti rosse, Marcucci ha affidato questo messaggio ai suoi canali social: «Il voto amministrativo – ha affermato -, se non altro ha sgombrato il campo dal ruolo e dalle responsabilità di Matteo Renzi. Il 24 giugno il Pd ha perso anche senza Matteo Renzi». 

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Pd perde anche senza Renzi, l’assurda giustificazione di Marcucci

Dunque, a quanto pare, il dibattito interno al principale partito di centro-sinistra non è sul come si fa a perdere, ma su quali siano le cause di questa sconfitta. E, ancora una volta, si tira in ballo il nome di Matteo Renzi per analizzare la sconfitta. Andrea Marcucci, che fa riferimento all’area politica dell’ex presidente del Consiglio, ha evocato nuovamente il suo fantasma per dare una spiegazione agli elettori.

Pd perde anche senza Renzi, una retorica davvero vuota

Il punto sconcertante è che non si discuta della sconfitta in sé, ma a chi attribuirla (o non attribuirla). Insomma, se si continuerà a insistere su questa linea sembra molto difficile che possa cambiare il connotato della frase – utilizzata in apertura di post – «Il vento del 4 marzo continua a tirare in Italia, come in gran parte del mondo occidentale».

Ulteriormente magra, poi, la consolazione di attribuire anche al Movimento 5 Stelle – che non ha brillato nemmeno in questa tornata di amministrative – la responsabilità nell’avanzata della destra di Matteo Salvini. Quella di Andrea Marcucci, che fa parte delle figure più importanti del nuovo PD all’indomani della disfatta elettorale del 4 marzo, sembra essere una vera e propria scivolata più che un’analisi lucida. La retorica è sempre quella dei renziani e degli anti-renziani: un dualismo che ha fatto male e che non può rappresentare la giustificazione di ogni cosa.

 

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