Patrick Zaki: altri 45 giorni di detenzione per l’attivista egiziano

Categorie: Attualità

Cresce l'apprensione per il giovane studente dell'Università di Bologna dallo scorso febbraio detenuto nelle prigioni egiziane

Non finisce il calvario di Patrik Zaki, il ricercatore egiziano e studente dell’Università di Bologna in carcere nella sua terra natale dallo scorso febbraio con l’accusa di propaganda sovversiva. Il tribunale della capitale ha condannato il ragazzo a altri 45 giorni di detenzione: una sanzione molto dura che, non fa certo dormire sonno tranquilli ad amici e attivisti. «Avevamo veramente sperato in un esito diverso, ma la notizia che arriva dal Cairo è ulteriormente choccante» sottolinea il portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury.



LEGGI ANCHE:  Laura Boldrini parla di Patrick Zaki: «Per dare un segnale, dovremmo fermare il riarmo dell’Egitto»

Una “decisione inumana,arbitraria che consegna Patrick alla prigione di Tora per un tempo lungo nel quale le autorità egiziane immaginano che noi dimenticheremo la sua sorte. Sbagliano, questo è certo”. Come ricorda Il Fatto Quotidiano  Zaki si trova in carcere ormai da 158 giorni, rinchiuso nella famigerata Sezione II Scorpion della prigione di Tora dedicata agli oppositori del regime di Abdel Fattah al-Sisi. Si trova ancora in regine di carcerazione preventiva e i giudici non hanno mai preso in considerazione la sua liberazione, anche in virtù delle sue condizioni di salute. Zaki infatti è asmatico, mentre l’eco di altre vicende, come il suicidio dell’attivista Sarah Hijazi e la morte del giovane regista Shady Habash, non autorizzano certo a dormire sonni tranquilli.