Parto nel boschetto della droga a Rogoredo, il neonato in astinenza
21/05/2019 di Gaia Mellone
Una giovane donna di 28 anni proveniente dall’Ucraina ha dato alla luce un bambino tra siringhe e bustine della droga. La segnalazione è giunta telefonicamente agli agenti che sono accorsi in via Orwell, nella cascina a poca distanza dal “boschetto della droga” di Rogoredo.
Parto nel boschetto della droga a Rogoredo, il neonato in astinenza
Ad assistere durante il parto sono stati gli agenti delle Volanti e l’ambulanza accorsa alla cascina diroccata di via Orwell, diventato un rifugio per tanti ragazzi che comprano la droga nel vicino boschetto. Lì in molti vivono in pianta stabile con tende, altri ci si appoggiano solo per iniettarsi la dose. Il bambino è nato intorno all’una di notte di domenica, e ha subito mostrato segni di astinenza. La donna ucraina infatti aveva continuato a drogarsi durante la gravidanza, compresa la mattina del parto. Il piccolo è stato ricoverato nel reparto intensivo neonatale della clinica «Mangiagalli», specializzata a trattare tossicodipendenti. I medici della struttura fanno sapere che nel giro di un paio di settimane il bambino si sarà completamente rimesso, e sarà allora compito della magistratura decidere se potrà restare oppure no con la madre, anche lei ricoverata e all’inizio di un lungo percorso di disintossicazione e riabilitazione.
(credits immagine di copertina; Immagine generica Soeren Stache/dpa)