Un partito gay in Italia, perché no? Depositato il simbolo

10/09/2018 di Redazione

Un partito gay in Italia è fantapolitica? Evidentemente no, se qualcuno decide di depositare un simbolo elettorale presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi del Ministero dello Sviluppo Economico. È quanto ha fatto uno storico attivista Lgbt, Fabrizio Marrazzo, ex presidente dell’Arcigay di Roma, oggi portavoce del Gay Center. Il logo per una formazione politica in grado di lottare per i diritti degli omosessuali è stato presentato lo scorso 30 agosto. Ne parla oggi il quotidiano Il Tempo. Sono due le soluzione grafiche presentate al Mise, ‘Partito Gay‘ e Lista Gay‘, due simboli caratterizzati dai tradizionali colori dell’arcobaleno con la scritta ‘Europa, Italia’ all’esterno del cerchio.

 

partito gay
(Immagine da archivio Uibm)

 

Partito gay in Italia? C’è già un logo

«Si tratta ancora di un’idea embrionale – ha dichiarato Marrazzo -. Ma siamo disposti a scendere in campo qualora la politica si dimostrasse sorda alle nostre richieste. Con questa iniziativa vogliamo soprattutto dimostrare che per promuovere i diritti delle persone omosessuali non fa perdere voti». L’idea di dar vita a un partito gay sarebbe nata da un sondaggio commissionato dal Gay Center e realizzato dalla Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, presentato alla Camera dei deputati in una conferenza stampa a gennaio scorso. La rilevazione stimava al 6,2% gli italiani che voterebbero per una lista gay e al 27,3% coloro che vedrebbero con interesse la nascita di un simile movimento. Dal sondaggio – sono state le parole di Marrazzo – «è emerso come i temi delle battaglie storiche Lgbt siano trasversali nel panorama politico italiano. Gli elettori Lgbt sono presenti in tutti i partiti». Di partito gay si era parlato già negli anni scorsi. Più volte si è vociferato dell’esistenza di un’iniziativa top secret per la nascita di un movimento omosessuale capace di parlare a tutti di libertà individuali. Era spuntato proprio il nome di Marrazzo come promotore. Ora un passo in più.

(Immagine di copertina da archivio dell’Ufficio italiano brevetti e marchi, Uibm)

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