La proposta per intitolare una fermata della Metro C di Roma a Giorgio Marincola, il ‘partigiano nero’

19/06/2020 di Enzo Boldi

Quanto accaduto nel corso delle scorse settimane negli Stati Uniti ha accesso nuovamente i riflettori sul razzismo nel Mondo. Milioni di persone, al grido di Black Lives Matter, sono scesi nelle piazze e hanno condiviso sui social la loro vicinanza nei confronti delle persone vittime di soprusi e violenze solo per il loro colore della pelle. Anche in Italia è arrivata una vasta eco di queste mobilitazioni. Tra le ultime iniziative c’è anche quella di unire lo spirito anti-fascista (come previsto dalla Costituzione italiana) e i temi attuali attraverso l’intitolazione di una fermata della Metro C di Roma a Giorgio Marincola, il partigiano nero.

LEGGI ANCHE > Addio Raffaele Pisu, attore partigiano e inventore di Provolino

L’appello è partito dal giornalista di Radio Radicale e dell’Espresso Massimiliano Coccia e ha già ottenuto numerosi apprezzamenti da parte di molti esponenti di spicco, come Roberto Saviano.

Il primo a riprendere questa proposta è stato Roberto Saviano che, attraverso il megafono della sua pagina Facebook, ha raccontato la storia del partigiano nero e del perché sarebbe un bel segnale intitolare la fermata della Metro C di Roma – ancora da terminare e inaugurare – in via dell’Amba Aradam, una strada simbolo della resistenza contro i nazi-fascisti.

Il partigiano Nero e la fermata della Metro C di Roma

«Giorgio era nato in Somalia, ma ben presto si era trasferito in Italia e, dopo un passaggio dagli zii in Calabria, si era ricongiunto a Roma con il padre – scrive Roberto Saviano -. Quando i tedeschi occuparono la Capitale, dopo l’armistizio, Giorgio entrò in una brigata del Partito D’Azione e fece la sua parte nella Resistenza che liberò Roma nel giugno 1944».

La sua uccisione per mano dei nazifascisti

«Convinto di dover proseguire nella lotta, si trasferì a combattere al Nord, venne catturato, torturato e in seguito liberato dagli alleati – prosegue Saviano -. La sua vita finì quando, impegnato a scacciare gli ultimi nazisti, venne fermato in un posto di blocco e ucciso sommariamente sul posto». Giorgio Marincola era nato in Somalia, prima di trasferirsi, giovanissimo, in Italia. Prima un passaggio dagli zii in Calabria, poi il ricongiungimento con il padre a Roma. E proprio lì entrò in una brigata del Partito D’Azione e fece la sua parte nella Resistenza che liberò Roma nel giugno 1944. Per il suo colore della pelle venne soprannominato il partigiano nero.

(foto di copertina: da pagina Facebook di Roberto Saviano)

Share this article
TAGS