I parlamentari M5S che se ne fregano dello spread a 400

28/09/2018 di Redazione

Come reagiranno i mercati finanziari alla decisione del governo di far salire il rapporto deficit/pil al 2,4%? Cosa accadrà allo spread, il differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato italiani e omologhi tedeschi? Sono le domande che in queste ore si pongono in tanti, anche con preoccupazione, dopo la rottura tra ministro Giovanni Tria e i leader politici Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Non sembrano particolarmente preoccupati però i parlamentari del Movimento 5 Stelle, che ieri si sono riuniti sotto Palazzo Chigi per esultare alla nota di aggiornamento al Def che, di fatto, apre la strada al reddito di cittadinanza ma che potrebbe costare la bocciatura della manovra da parte dell’Ue.

 

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I parlamentari M5S che se ne infischiano dello spread

Come racconta oggi il quotidiano Il Messaggero, qualcuno tra i pentastellati dice di infischiarsene dello spread e della possibile salita del differenziale a 400 punti base:

Stefano Patuanelli, capogruppo in Senato, fa capire che domani, cioè oggi, è un latro giorno. E poco importa se questa mattina si sveglierà con lo spread a 400. «Ce ne infischiamo», fa capire lui e dicono gli altri parlamentari, con i trolley in mano pronto a ritornare nei collegi di appartenenza con la buona novella. A nome del Sud che aspetta il reddito di cittadinanza parlerà Barbara Lezzi, il ministro. «Se l’Europa ci dice no a questo accordo al 2,4%? Ma no, ci capirà».

(Foto di copertina da archivio Ansa: parlamentari e militanti del Movimento 5 Stelle che ‘armati’ di bandiere si sono riuniti fuori Palazzo Chigi per ‘festeggiare’ l’intesa raggiunta sulla manovra. Credit immagine: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

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