I parlamentari M5S e le spese d’oro anche ad agosto, con il Parlamento chiuso

17/02/2018 di Redazione

Dopo il caso dei rimborsi non restituiti al fondo per il credito alle piccole e medie imprese, continuano ad emergere dalle rendicontazioni dei parlamentari M5S spese strane, e a volte pazze. È il caso delle uscite che deputati e senatori del partito guidato da Luigi Di Maio hanno indicato per il mese di agosto 2017, un periodo in cui le Camere sono state chiuse.

Parlamentari M5S, spese d’oro anche ad agosto, quando il Parlamento era chiuso

Il Parlamento ha chiuso i battenti il 3 agosto e non si è lavorato a Montecitorio e Palazzo Madama per i successivi 40 giorni ma tutti i pentastellati, in quelle settimane di ferie, hanno continuato a spendere le stesse cifre del resto dell’anno. A raccontato oggi è un articolo di Repubblica a firma di Matteo Pucciarelli, che indica alcuni dati significativi.

Viene da commuoversi pensando ad esempio al cittadino portavoce deputato Salvatore Micillo; gli altri tutti in vacanza a spassarsela, lui no. Nonostante i parlamentari italiani viaggino gratis, nella calura estiva agostana è riuscito a spendere 245 euro di “biglietti navi- aerei non rimborsabili”, 280 euro di taxi, 74 di carburante. Col parlamento chiuso? Vanno aggiunti 540 euro di pranzi di lavoro. Senza dimenticare i 1.400 euro di spese per “attività ed eventi sul territorio”. Lo stesso mese Gianluca Vacca ha sborsato 763 euro di rimborsi chilometrici e altri 300 di carburante, e viene da immaginarselo in giro per l’Italia a volantinare sulle spiagge, instancabile, paese dopo paese. Mezza Italia in vacanza, ma Cosimo Petraroli no: 3.600 euro ad agosto 2017 sotto la voce “altre spese” non meglio specificate; quasi 500 euro di consulenze — ci sono consulenti che per fortuna non chiudono i battenti ma continuano a servire la causa — e oltre 500 per cene e pranzi di lavoro. Angelo Tofalo, anche lui sotto la voce “altre spese”, 1.564 euro.

Repubblica spiega che è un caso particolare anche quello di Marta Grande, la deputata di Civitavecchia (poco lontano da Roma) già finita nel mirino per i 108mila euro di affitto in meno di 5 anni per una casa nella Capitale. Dalle sue rendicontazioni relative all’agosto 2016 sono spuntati 7mila euro in “alberghi e simili”. Il senatore Vito Crimi, invece, lo scorso anno ad agosto ha indicato 2.373 euro di spesa per “eventi e convegni”, 340 euro di taxi e 136 euro di parcheggio.

(Foto da archivio Ansa. Credit: ANSA/ ANGELO CARCONI)

Share this article