Il Papa contraddice la CEI: «Obbedienza alle disposizioni dopo la quarantena»

Un tweet lapidario, una preghiera e una richiesta ai fedeli. Papa Francesco sembra andare in controtendenza rispetto a quanto riportato dalla CEI nei giorni scorsi sulla ripresa delle messe dal 4 maggio in poi. Il pontefice, infatti, contestualizzando la sua affermazione nell’ambito dei provvedimenti di allentamento delle misure della quarantena ha affermato: «In questo tempo, nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia a tutti noi la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni».

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Papa Francesco obbedienza disposizioni perché la pandemia non torni

Parole che sembrano davvero contraddire la dura lettera di protesta che i vescovi italiani avevano inviato a Giuseppe Conte, paventando presunte limitazioni alla libertà di culto con la proroga del blocco relativo alle funzioni religiose. Oggi, il governo ha fatto sapere di lavorare a una bozza che possa consentire di allentare queste misure restrittive a partire dal 10 maggio, non senza qualche polemica al suo interno, relativa anche a un documento dell’ISS che inseriva le messe e le manifestazioni religiose tra quelle attività che, nell’immediato, potrebbero far aumentare la curva dei contagi dopo questa prima flessione.

L’invito di Papa Francesco – destinato a scatenare ulteriori discussioni nell’ambito della stessa comunità dei fedeli, tra le più nervose dopo il dpcm del 26 aprile firmato da Giuseppe Conte – è stato rivolto direttamente dall’altare di Santa Marta, nella celebrazione quotidiana e solitaria della funzione religiosa ed è stato amplificato grazie all’utilizzo di Twitter. Il Papa distingue tra la necessità legata alle misure tecniche e politiche relative al contagio e le richieste di chi, da giorni, chiede una riapertura totale dei luoghi di culto.

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