La sobrietà con cui Paolo Becchi indica dove mettersi la mascherina
27/07/2020 di Enzo Boldi

Indossare la mascherina è fastidioso, ma per prudenza e rispetto della salute (propria e altrui) molti italiani hanno accettato questo nuovo stile di vita. Ma non tutti. E non parliamo dei famosi gilet arancioni – i cui eventi di piazza si sono dissolti (mediaticamente) come una bolla di sapone, anche se sui social proseguono nelle loro teorie complottiste sul Covid -, ma del filosofo (ospite di molti salotti televisivi) Paolo Becchi che si è sfogato su Twitter dopo esser stato rimproverato da un capotreno.
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Il filosofo, che oggi partecipa a un incontro a Roma proprio sul tema Coronavirus, era partito in treno da Genova per recarsi nella capitale. Una volta a bordo, secondo il suo racconto, non ha indossato la mascherina, venendo redarguito dal capotreno che – come impongono i regolamenti – ha insistito affinché Becchi indossasse la protezione, come tutte le altre persone presenti a bordo del suo vagone.
Partito per Roma in treno – pochissimi posti da Genova ormai isolata dal mondo – per partecipare all‘ incontro di domani sul Covid. Insultato da un capotreno perché non portavo la mascherina, ho dovuto metterla per evitare una multa salata. Basta! La mascherina infilateva in culo
— Paolo Becchi (@pbecchi) July 26, 2020
Paolo Becchi e la mascherina in treno
Paolo Becchi non è nuovo a proteste contro la mascherina. In più occasioni, anche sui social, l’ha paragonata a un bavaglio. Insomma, lui non voleva proprio indossarla, nonostante le regole la impongano. Alla fine, però, il viaggio in treno tra Roma e Genova si è concluso con il filosofo in mascherina, per evitare una multa salata. Ma lui sui social non demorde e indica il posto in dovrebbe esser posto il dispositivo di protezione. Con tanta sobrietà
(foto di copertina: da Omnibus La7 + Tweet di Paolo Becchi)