Scontro in Vaticano sul palazzo occupato a Roma

14/05/2019 di Enzo Boldi

C’è chi dice sì e c’è chi dice no. Il gesto dell’elemosiniere del Papa, l’arcivescovo polacco Konrad Krajewski, di ridare l’energia elettrica alle persone che vivono all’interno del palazzo occupato a Roma in via Santa Croce in Gerusalemme, ha provocato – come prevedibile – diverse reazioni. Alcune a favore, altre avverse. A sorprendere è come all’interno dello stesso Vaticano e della Chiesa ci siano alcune perplessità attorno a quanto accaduto nei giorni scorsi. La voce fuori dal coro è quella del monsignor Luigi Negri, che va contro a quanto dichiarato dal segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin.

In un’intervista a La Stampa, Luigi Negri ha giudicato inopportuno quel gesto e fuori dai compiti di un rappresentante della Chiesa. «Il nostro compito dell’evangelizzazione deve essere fatto nel rigoroso rispetto delle autonomie e delle realtà terrene, e delle leggi proprie di ogni singolo settore della realtà – ha detto l’arcivescovo emerito di Ferrara-Comacchio -. Non è possibile evangelizzare senza accettare l’obbedienza alla realtà così com’è, che non dipende da noi ma che ci ritroviamo attraverso la storia. Cercare di imporre una visione astratta, artificiosa e ideologica costituisce un gravissimo errore. E se lo fanno uomini di Chiesa diventa un tradimento alla nostra missione. In più, moltiplicare certi gesti eclatanti non serve».

Sul Palazzo occupato a Roma ci sono divergenze anche in Vaticano

Una presa di posizione ben diversa da quella tenuta dal segretario di Stato Vaticano, che ha parlato di gesto simbolico per svegliare l’attenzione delle istituzioni su una vicenda che era lontana dall’interesse sociale e politico. Almeno fino a qualche giorno fa, infatti, di quel palazzo occupato a Roma quasi nessuno sapeva nulla. «Ho visto che ci sono state tante interpretazioni e tante polemiche – ha detto il cardinale Pietro Parolin -. Personalmente credo che lo sforzo dovrebbe essere quello di capire il senso di questo gesto, che è attirare l’attenzione di tutti su un problema reale, che coinvolge persone, bambini, anziani e mi pare che questo sia già avvenuto in un certo senso, nel senso che anche le istituzioni si sono attivate. Sottolineerei questa positività e questa buona intenzione».

(foto di copertina: ANSA/UFFICIO STAMPA QUIRINALE/FRANCESCO AMMENDOLA + ANSA / FABIO CAMPANA)

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