Oxfam lancia l’allarme per il campo migranti a Lesbo: «Rischio catastrofe sanitaria»

Dopo il primo caso da coronavirus confermato nel campo di Moria

04/09/2020 di Federico Pallone

Dopo il primo caso da coronavirus confermato nel campo di Moria a Lesbo, in Grecia, con oltre 80 contagi già registrati in totale sull’isola, la pandemia rischia di causare centinaia di vittime tra uomini, donne e bambini, già stremati da condizioni di vita disumane. È l’allarme lanciato da Oxfam e dal Greek Council for Refugees (GCR), che chiedono un’azione immediata del governo greco e dell’Unione europea per evitare che l’emergenza si trasformi in una vera e propria catastrofe sanitaria.

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«Nell’hotspot a Lesbo sopravvivono attualmente 12mila persone in uno spazio concepito per appena 3mila, di cui il 40% sono bambini, costretti a dormire all’aperto o ammassati in tende con appena 5-6 ore al giorno di accesso all’acqua e servizi igienici inadeguati soprattutto per far fronte alla diffusione del contagio. Fino a 160 persone sono costrette a condividere lo stesso bagno sporco e in 500 la stessa doccia, in media in 15 o 20 dormono nella stessa tenda e oltre 300 persone sono costrette a servirsi dello stesso rubinetto nell’assoluta mancanza di sapone», si legge nel rapporto pubblicato dall’Oxfam, che denuncia come le regole di confinamento sempre più severe imposte agli oltre 24mila migranti sulle isole greche si stiano trasformando sempre di più in vere e proprie misure di “detenzione”, del tutto inadeguate a contenere il diffondersi della pandemia.

«A quasi 6 mesi dallo scoppio della pandemia, il piano di emergenza ideato dal Governo greco per fronteggiare il contagio nei campi è ancora del tutto inadeguato ed espone a un rischio altissimo i migranti, il personale umanitario e tutta la popolazione delle isole», ha detto Natalia-Rafaella Kafkoutsou del GRC. «Si concentra infatti quasi esclusivamente sulle limitazioni della circolazione, piuttosto che su prevenzione e risposta sanitaria. Invece di proteggere le persone, i presidi sanitari nel campo sono stati multati e molti centri di accoglienza sulla terra ferma, che potevano accogliere i migranti, sono stati chiusi», ha concluso.

Oxfam e GRC lanciano perciò un appello urgente al governo greco, all’Ue e ai Paesi membri perché siano fatti immediatamente tamponi a tutte le persone nel campo e tutti i migranti siano trasferiti sulla terraferma, in Grecia e in altri Paesi europei.

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