«Il messaggio da dare è che se gli over 70 vanno in terapia intensiva, uno su due morirà»

L'opinione di Giuseppe Remuzzi, direttore dell'istituto Mario Negri

29/10/2020 di Redazione

Il direttore dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, non dà molto peso all’efficacia del lockdown come risoluzione definitiva per piegare la curva dell’epidemia di coronavirus. Secondo Remuzzi, infatti, bisognerebbe semplicemente illustrare alla popolazione a quali rischi si va incontro se si esce fuori dalle proprie abitazioni, in presenza dell’attuale quadro sanitario nel Paese. Le dichiarazioni su over 70 e coronavirus rilasciate a Radio1, in modo particolare, sono piuttosto eloquenti.

LEGGI ANCHE > Non riusciamo a fare più tamponi di così: «Il sistema è saturo»

Over 70 e coronavirus, le parole di Giuseppe Remuzzi

«È importante che le persone con più di 70 anni sappiano che, se si ammalano – dice – e se dovessero arrivare in rianimazione, uno su due morirà. Questa è l’informazione importante che dobbiamo dare». Una prospettiva piuttosto preoccupante per la fascia di popolazione più avanzata in Italia, che si basa sui dati della mortalità relativa al coronavirus soprattutto nel corso della prima ondata.

Secondo il report dell’ISS, l’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni. In base a questo stesso report, al 22 ottobre 2020, sono 412, dei 36.806 totali (l’1,1%), i pazienti deceduti per SARS-CoV-2 di età inferiore ai 50 anni. Dunque, sottolinea Remuzzi, è evidente che i casi di mortalità interessino maggiormente gli over 70.

Over 70 e coronavirus, il ruolo delle RSA

«Bisogna ricordare a tutti coloro che pensano di avere una vita attiva – ha detto il direttore del Mario Negri – che hanno più possibilità di finire in ospedale e, nel caso delle fasce d’età più avanzate, un maggior rischio di morire». Sottolinea Remuzzi, dunque, che un’attività importante è quella della sensibilizzazione della popolazione, oltre a una maggiore attenzione all’interno delle RSA che, per loro stessa definizione, presentano al proprio interno pazienti di età avanzata. Un miglioramento di queste gestioni potrebbe incidere di molto sulla mortalità del coronavirus.

Share this article