Osservatorio “Bullismo e Cyberbullismo”: quali sono le forme di cyberbullismo diffuse tra gli adolescenti

I dati emersi dall'Osservatorio Bullismo e Cyberbullismo sono allarmanti: il 20% degli adolescenti coinvolti dichiara di esserne stato vittima

19/09/2022 di Giordana Battisti

I dati del nuovo Osservatorio “Bullismo e Cyberbullismo”, condotto da Skuola.net in collaborazione con Citroën Italia dimostrano che il bullismo e il cyberbullismo continua a colpire tante ragazze e ragazzi in Italia, in particolare nell’ambito scolastico. La ricerca ha coinvolto oltre 3.000 ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 19 anni ed è nata nell’ambito del progetto RispettAMI, un’iniziativa ideata per contribuire a contrastare questi fenomeni attraverso campagne di comunicazione online e interventi educativi che si tengono nelle scuole.

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I dati dell’Osservatorio “Bullismo e Cyberbullismo” e le nuove forme di Cyberbullismo

I dati emersi sono allarmanti. Nell’ultimo trimestre dell’anno scolastico 2021/2022, il 20% dei ragazzi dichiara di essere stato vittima di qualche forma di bullismo, nella metà dei casi si parla di atti di bullismo sistematici.

I bulli prendono di mira adolescenti tra gli 11 e i 16 anni, in particolare ragazze o persone che si definiscono non-binary. La ricerca evidenzia come nell’era digitale stiano diventando sempre più diffuse le nuove forme di bullismo che passano, ad esempio, attraverso i social network e che potrebbero essere particolarmente pericolose perché hanno un grave impatto sulla salute mentale di chi ne è vittima. Dalla ricerca emerge che il 35% dei giovani coinvolti sia stato vittima di orbiting. Con questo termine si indica una sorta di controllo esterno esercitato sui canali social personali da parte di un ex partner che non prevede la comunicazione diretta ma che si limita a commentare o lasciare reactions dopo la conclusione della relazione sentimentale. L’orbiting può avere delle conseguenze quali turbamento in quasi 3 casi su 10, rabbia in un caso su 4 e tristezza in un caso su 5.

Un altro fenomeno molto diffuso tra gli adolescenti è il non consensual sharing, cioè la circolazione sul web di foto che raffigurano una persona che non ha dato il consenso per diffondere quelle foto, e il più noto revenge porn, la circolazione di materiali intimi. Il 14% degli intervistati afferma di essere stato vittima di una di queste forme di bullismo, un dato che raddoppia tra coloro che si riconoscono in identità di genere non binarie: il 27% di loro afferma di esserne stato vittima.

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