La magia di Salvini e Borgonzoni: «Gli ospedali aperti anche di notte, come in Veneto»

In tempi di campagna elettorale, i politici sono bravissimi a promettere delle cose impossibili da realizzare, pur di rafforzare la propria propaganda. Ma i veri fuoriclasse sono quelli che propongono cose già ampiamente date per scontate e già totalmente a regime (tra l’altro, non solo in Emilia-Romagna, ma come principio generale nel mondo intero) facendole passare per proposte rivoluzionarie.

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Ospedali Salvini, in Emilia-Romagna «aperti anche la notte»

Così, nella serata di ieri, al Pala Dozza di Bologna – luogo di apertura della campagna elettorale della Lega per le regionali in Emilia-Romagna del 26 gennaio prossimo – Matteo Salvini e Lucia Borgonzoni hanno promesso che in regione, con la Lega al governo, gli ospedali «saranno aperti anche di notte e anche il sabato e la domenica». Il tutto è stato rafforzato anche dai tweet del profilo ufficiale di Matteo Salvini che hanno riportato le parole di Lucia Borgonzoni anche in diretta social:

In cosa consiste davvero la proposta degli ospedali aperti anche di notte

Una proposta rivoluzionaria? Non proprio, visto che in tutta Italia (e non solo in Veneto) gli ospedali sono aperti di notte, di sabato, di domenica e – aggiungiamo noi – anche a Natale, Capodanno, Pasqua e feste comandate. Inoltre, non si capisce perché Lucia Borgonzoni abbia voluto fare un passaggio sulla sanità in Emilia-Romagna, visto che il settore, nella regione, è il primo in Italia secondo diversi indici per la capacità di rispondere ai bisogni di salute della popolazione e per indice di mantenimento dello stato di salute.

Detta così è troppo semplice. Il riferimento di Lucia Borgonzoni, che è già stato proposto anche in passato, è quello alla prassi – quella sì attuata in Veneto – di aprire gli ospedali nei turni di notte e nei week-end anche per le visite specialistiche. Ma una proposta del genere deve essere spiegata e non propagandata come una semplice ‘apertura notturna delle strutture’, una cosa che è già nella prassi sanitaria in tutta Italia. In ogni caso, sarebbe un investimento dispendioso e non del tutto utile, in una regione come l’Emilia-Romagna che accorcia sensibilmente le liste d’attesa per le visite specialistiche e che ha uno dei migliori sistemi sanitari in Italia.

FOTO: ANSA/GIORGIO BENVENUTI

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