La difficile applicazione dell’ordinanza di Molise e Basilicata sulla quarantena obbligatoria per chi rientra dal nord

Studenti fuorisede, ma anche tanti lavoratori, così come i viaggiatori occasionali che magari hanno approfittato del ponte di Carnevale per un breve periodo di vacanza. Sono proprio questi i target a cui si rivolge l’ordinanza Basilicata e Molise emesse rispettivamente ieri e due giorni fa. In modo particolare, il governatore di centrodestra della Basilicata Vito Bardi ha stabilito: «Tutti i cittadini che rientrano in Basilicata provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Liguria o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni dovranno rimanere in quarantena presso il proprio domicilio per 14 giorni, comunicando la propria presenza ai competenti Servizi di Sanità Pubblica».

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Ordinanza Basilicata e Molise: quarantena obbligatoria per chi rientra dalle regioni del nord

Pertanto la situazione pone all’attenzione una serie di problemi che devono per forza essere presi in considerazione: innanzitutto si tratta di una quarantena fiduciaria, che poggia molto sul senso civico del cittadino. Quest’ultimo dovrebbe spontaneamente recarsi presso le autorità di Sanità Pubblica per denunciare la propria situazione. L’ordinanza, inoltre, non specifica quali misure debbano essere prese nei confronti dei familiari del cittadino rientrato dalle regioni del nord Italia: in caso ipotetico di contagio, infatti, familiari che condividono il domicilio potrebbero essere direttamente coinvolti in eventuali trasmissioni del virus.

Inoltre, il terzo passaggio. Tra le prescrizioni dell’ordinanza emanata nelle due regioni c’è quella di affidare ai sindaci dei vari comuni la gestione degli elenchi dei cittadini che rientrano dal nord Italia: «I Sindaci di tutti i comuni della Basilicata – si legge, ad esempio, nell’ordinanza emanata in questa regione -, in collaborazione con tutte le altre istituzioni comunali, censiranno i cittadini provenienti dalle suindicate regioni».

Le difficoltà di applicazione dell’ordinanza Basilicata e Molise

Non vengono prese delle indicazioni di carattere pratico come, ad esempio, quelle legate ai lavoratori che, per la natura stessa del loro incarico, sono chiamati a percorrere più volte la tratta che collega il nord al sud Italia (autisti, lavoratori specializzati, ma anche professionisti e imprenditori che dividono la propria attività tra le regioni del sud e quelle all’interno delle quali si è sviluppato il focolaio del coronavirus), né viene fornito un significativo apporto per chiarire quali debbano essere le decisioni delle aziende nel caso dei lavoratori dipendenti che trascorreranno il lungo periodo di quarantena all’interno delle proprie abitazioni. Insomma, una situazione davvero complessa, che rischia di creare non pochi grattacapi a residenti e amministratori locali.

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