E anche oggi l’opposizione che voleva i confronti in aula non si è presentata in aula

Ve la ricordate l’opposizione che criticava il governo perché era necessario il confronto in Parlamento, perché non si può decidere per decreto o, peggio ancora, per dpcm? Ve li ricordate i leader dei partiti di minoranza come Lega e Fratelli d’Italia che riempivano di parole i social network in merito alla sacralità dell’aula parlamentare e del fatto che il potere legislativo si stia svuotando sempre di più. Bene anche oggi quell’opposizione è assente a Palazzo Madama per il voto bis sul dl Elezioni che, entro oggi, va convertito in legge.

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Opposzione assente, la tattica a palazzo Madama

Cosa è successo nella fattispecie ve lo abbiamo già raccontato: ieri, per un errore di calcolo, è stato sbagliato il numero legale. Pertanto, si è ritenuta necessaria una seconda convocazione dell’aula nella giornata di oggi, ultima data utile per convertire in legge il decreto che prevede l’accorpamento delle elezioni amministrative con il quesito referendario sul taglio dei parlamentari e la data a settembre per questo election day.

Una scelta che è stata diretta conseguenza rispetto al periodo di emergenza sanitaria, che ha imposto un ripensamento non soltanto sulla data delle elezioni, ma anche sulle regole del loro svolgimento. L’opposizione assente, tuttavia, rischia nuovamente di compromettere il dibattito e la votazione su questo tema. Non si tratta, stavolta, di una sorta di lassismo, ma di una strategia parlamentare ben precisa.

L’obiettivo dei partiti di minoranza è quello di mettere in difficoltà il governo ancora una volta sul raggiungimento del numero legale. I senatori sono stati riconvocati in fretta e furia nella giornata di ieri, il rischio è che qualcuno non faccia in tempo per rientrare a Roma. Per questo motivo, l’opposizione ha scelto di non dare una stampella al governo e di far mancare tutti i suoi rappresentanti, nel tentativo di compromettere ormai irrimediabilmente la conversione in legge del dl Elezioni.

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