“Open to Meraviglia” e le storture nel codice per la slide dell’homepage del Ministero del Turismo

Fino a questo momento, la campagna dicastero è stata criticata per alcuni errori marchiani. Ma i problemi sono anche sul sito, a livello tecnico

28/04/2023 di Enzo Boldi

Una campagna con un claim che aveva delle potenzialità incredibili. Un progetto per “raccontare” a tutti le splendide attrazioni turistiche che offre il nostro Paese ai turisti che da sempre guardano l’Italia con occhi innamorati. La possibilità di far conoscere – e pubblicizzare – quei “luoghi nascosti”, poco conosciuti ma stupendi. E, invece, “Open to Meraviglia” si è trasformato in un epic fail del Ministero del Turismo: dalle immagini “scattate” (virgolette non scelte a caso) in Slovenia, a fotografie che non corrispondono a luoghi del Bel Paese, passando per paradossali errori di “traduzione” e la scelta di utilizzare immagini Shutterstock su cui “applicare” il volto della Venere di Botticelli (come già fatto da moltissime altre persone in passato). Ma i buchi nell’acqua di questa campagna per “stimolare” il turismo straniero in Italia arrivano anche dal punto di vista meramente “digital”.

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Partiamo dal caso più emblematico. Quando si decide di avviare una campagna, soprattutto se rivolta all’estero, le istituzioni dovrebbero conoscere il mantra del marketing digitale: acquistare il dominio che risponde al nome di quella campagna in modo tale da renderla più riconoscibile agli occhi degli utenti, ma anche per evitare che qualcun altro – per pochissimi soldi – si appropri legittimamente di quel dominio. Al Ministero del Turismo questo dettaglio è sfuggito e una società toscana – la Marketing Toys – ha deciso di spendere 4,99 euro per appropriarsi (ripetiamo, legittimamente) di quel dominio. Dunque, dove si possono leggere i dettagli della campagna istituzionale “Open to Meraviglia”? Sul portale di Enit (Agenzia Nazionale del Turismo), su Italia.it (il portale di riferimento della campagna) e sul sito ufficiale del Ministero del Turismo. Ed è proprio su quest’ultimi che abbiamo concentrato la nostra analisi tecnica.

Open to meraviglia, le storture sono anche nel codice

Navigando nell’homepage del sito ministeroturismo.gov.it, l’immagine che viene restituita all’utente riporta (a oggi) come prima immagine (e notizia) proprio la campagna “Open to Meraviglia”.

Open to meraviglia
Open to meraviglia

Sembra essere tutto normale, con le slide che scorrono con una serie di ultime notizie relative a ciò che fa il Ministero del Turismo italiano. Ma, come segnalato dallo sviluppatore e Julian Xhokaxhiu, andando ad analizzare il codice sorgente, ecco che emerge un qualcosa di piuttosto strano, sintomo di un’approssimazione con cui vengono gestiti i siti istituzionali.

Una serie di parole e riferimenti che non tutti conoscono, ma si tratta di un codice HTML su cui si basa il back-end del portale (creato attraverso il CMS – content management system – di WordPress). Scorrendo per arrivare alle “linee” che fanno riferimento alla parte delle slide che campeggiano in alto sul sito, sotto il menù a tendina. Ed è lì che incontriamo una lunga serie di <br />: si tratta del tag HTML (anzi, XHTML) per inserire una “line break“, che potremmo definire come il classico “a capo”.

I problemi della versione mobile

Sembrerà una questione di poco conto, ma in realtà il linguaggio di programmazione (anche quello HTML) consente di gestire questa necessità (ovvero quella di “piazzare” un testo all’interno di una immagine nelle slide) in modo meno approssimativo. Dunque, possiamo tranquillamente sostenere che l’intero sito (perché questa dinamica dei tag <br /> è ripetuto per ogni singola slide) sia costruito in modo non perfetto, in termini di scrittura del codice. Ma c’è dì più, perché il sito del Ministero del Turismo non risulta essere ottimizzato (in termine di fruizione della parte delle slide nella homepage) per i dispositivi mobile.

Open to meraviglia

Lo screenshot è emblematico: l’immagine risulta non essere centrata e, dunque, non ottimizzata per una lettura da mobile. Di fatto, dunque, si vede solamente il disegno del Colosseo con la Venere di Botticelli (il cui volto è stato “applicato” su una immagine Shutterstock) tagliata per metà. Ma il problema non è solo questo. Scorrendo lungo le altre slide, emergono altre mancate ottimizzazioni.

Come si può notare, il testo che accompagna l’immagine (tra l’altro non rinominata, riportando la dicitura “WhatsApp” all’interno del codice) della seconda slide-notizia (ma accade per tutte le altre) non è stato allineato e si sovrappone alla barra di scorrimento verso destra. Dunque, anche in questo caso, appare evidente come non ci sia stato un lavoro certosino (stiamo usando un eufemismo) nella creazione del portale, nel codice HTML e nell’ottimizzazione da mobile. Oltre a tutte le altre problematiche (non meramente tecniche, ma strutturali per quel che riguarda la campagna) che sono emerse fin dalle ore successive al lancio.

Open to Meraviglia, il video sparito dal sito del governo (e non solo)

E c’è anche di più. Perché il video del lancio della campagna è stato reso privato dal profilo YouTube del Ministero del Turismo. La prova del nove arriva direttamente dal sito del governo che oggi – riprendendo la news pubblicata lo scorso 20 aprile – appare così.

Il filmato, dunque, non è più disponibile sulla piattaforma social del Ministero del Turismo ed era disponibile (fino a qualche ora fa) a questo link. Non si conoscono i motivi di questa decisione, ma sta di fatto che tutto ciò aggiunge un nuovo capitolo a questa storia che continua a fare acqua da tutte le parti.

 

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