Secondo l’Oms è raro che un asintomatico trasmetta il coronavirus

«È molto raro che una persona asintomatica possa trasmettere il coronavirus». Lo ha dichiarato la dottoressa Maria Van Kerkhove, capo del team tecnico anti-Covid-19 dell’Oms, durante il briefing dell’Agenzia dell’Onu. La dottoressa ha spiegato che analizzando i dati di diversi Paesi che stanno seguendo ‘casi asintomatici’ è emerso che questi «non hanno trasmesso il virus. Dai dati che abbiamo, sembra ancora raro che una persona asintomatica in realtà contagi un altro individuo. Abbiamo diversi rapporti di Paesi che stanno monitorando contatti molto dettagliati. Seguono casi asintomatici, i contatti continuano e finora non si trova alcuna trasmissione secondaria. È molto raro, e in gran parte non è pubblicato nella bibliografia», ha aggiunto Van Kerkhove.

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Una delle ragioni della rarità della trasmissione del virus da parte degli asintomatici potrebbe essere che hanno sviluppato una forma molto leggera della malattia e quindi le eventuali goccioline prodotte da starnuti o tosse o semplicemente parlando non sono abbastanza infette. È comunque una domanda ancora aperta, ha sottolineato Van Kherkhove, precisando che l’Oms «continua a raccogliere dati e ad analizzarli per rispondere davvero a questa domanda».

Queste dichiarazioni da parte dell’Oms non convincono del tutto però gli scienziati italiani. Gli esperti sono pressoché certi, infatti, che siano stati anche i soggetti asintomatici a diffondere il coronavirus in Italia e nel mondo. Secondo Antonio Cassone, ex direttore del Dipartimento delle Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità, «gli asintomatici possono trasmettere il virus e lo dimostrano tanti studi svolti finora. E poi c’è una ricerca cinese appena pubblicata su ‘The Lancet’ che lo conferma. Ha esaminato una serie di casi nella popolazione, concludendo che la diffusione del coronavirus era avvenuta nel 20% di casi da persone asintomatiche», ha concluso Cassone.

[CREDIT PHOTO: SCREENSHOT CONFERENZA STAMPA OMS]

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