Anche Omarosa abbandona Trump: «È misogino e razzista, e ho le prove»
14/08/2018 di Gaia Mellone
Omarosa Onee Manigault – Newman. Questo è il nome della nuova acerrima nemica di Donald Trump. Anzi, ex-amica prima che avversaria. Pare meditasse vendetta da quando era stata licenziata a Dicembre: alcuni voci raccontano che non l’avesse presa in maniera diplomatica e gli agenti della sicurezza avessero dovuto scortarla fuori. Ora, è tornata alla ribalta con delle registrazioni audio in merito al suo licenziamento, che mostrerebbero un Trump «misogino e razzista», che arrabbiato risponde su twitter: «Era feroce, ma non intelligente»
Omarosa, il preambolo di un’amicizia finita male
La 44enne afroamericana aveva conosciuto The Donald durante lo show The Apprentice, dove interpretava il ruolo dell’antagonista. Durante la campagna presidenziale di Donald Trump, era diventata una delle portavoce informali, per poi conquistarsi un ruolo di rilievo nella casa bianca: per lei Donald si è “inventato” un ruolo nello staff dedicato alla comunicazione. A Dicembre dello stesso anno però, la donna è stata licenziata per via di alcune «questioni di integrità». Domenica Omarosa ha presentato il nastro in cui John Kelly, il capo di gabinetto, le presenta la decisione “non negoziabile” di rimuoverla dall’incarico
Omarosa, gli audio incriminati nei salotti tv
La campagna anti-trump intrapresa da Omerosa ha un risvolto televisivo: sarà infatti protagonista di un memoir che verrà trasmesso la prossima settimana intitolato “Unhinged: An Insider’s Account of the Trump White House“. Proprio all’interno del documentario di cui è protagonista, Omerosa rivela di essere stata complice di un presidente «razzista e misogino» le cui facoltà mentali »si stanno deteriorando». Sempre in un salotto televisivo la donna ha portato alla luce dei nastri audio, dove si sente il capo del gabinetto John Kelly mentre le comunica la decisione «non negoziabile» di rimuoverla dall’incarico per via di alcune «questioni di integrità». La conversazione sarebbe avvenuta all’interno della situation room, dove è assolutamente proibito portare dispositivi di registrazione di alcun tipo.
Omarosa, gli audio sono una piena violazione
Omarosa avrebbe quindi registrato di nascosto la conversazione con il capo del gabinetto mentre le comunicava di essere licenziata. Durante l’intervista al canale NBC ha raccontato la dinamica dell’incontro: «Mi hanno portato nella stanza, hanno chiuso le porte, mi hanno detto che non potevo andarmene e hanno iniziato a minacciarmi e a spaventarmi». Ha poi aggiunto che la sua decisione di rompere il protocollo e cominciare a registrare fosse stata una scelta per difendersi «perché alla Casa Bianca tutti mentono, il presidente mente al popolo americano, (la portavoce) Sarah Sanders di fronte al paese mente ogni giorno. Bisogna proteggersi da soli, altrimenti si rischia di ricevere 17 colpi di pugnale alla schiena». Chiamata in ballo, Sara Sanders ha risposto che «l’idea che un membro del personale possa portare un dispositivo di registrazione nella situation room dimostra un flagrante disinteresse per la nostra sicurezza nazionale» attaccando poi la ex-collega direttamente:«Vantarsi alla televisione nazionale dimostra la mancanza di carattere e integrità».
Sempre attraverso i media, Omerosa ha poi reso nota una seconda registrazione, che vede come interlocutore Donald Trump stesso che con tono seccato dice di non aver nulla a che fare con il licenziamento di lei e di non aver nessuna voglia di «vederti andare via». Il Trump compiacente però viene messo in discussione con un altro tale, stavolta risalente ai tempi del reality show The Apprentice, dove usa la parola “negro”, o N-word come dicono gli americani. Servirebbe a provare il suo razzismo – anche se nessuno l’aveva mai messo in dubbio.
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Omarosa, «è violazione degli accordi»
Il rilascio di queste registrazioni costituirebbe una violazione degli accordi di confidenzialità, e per questo il team della campagna per l’ elezione di Donald Trump ha chiesto una azione di arbitraggio contro la ex collaboratrice. Anche Donald in persona ha ricordato, sempre su Twitter, che Omarosa, o come la definisce lui la «bizzarra» ex consigliera, aveva firmato un accordo di riservatezza.
Omarosa, Trump ribatte «Spregevole perdente»
Trump non ha perso l’occasione per scagliarsi contro l’ex consigliera, e per farlo ha scelto la sua piattaforma preferita: Twitter. Con una serie di post la definisce una persona «spregevole», «perdente», «non intelligente», «antipatica a tutti» e anche assenteista. E non perde l’occasione per prendersela anche con i media americani che, fautori di fake news, cercano di legittimare «la stravagante Omerosa facendo gli straordinari». L’ultimo tweet sulla sua bacheca sulla questione Omarosa recita: «Le dai un lavoro alla Casa Bianca e immagino non abbia funzionato. Ottimo lavoro Generale Kelly per aver licenziato velocemente quella cagna!»
When you give a crazed, crying lowlife a break, and give her a job at the White House, I guess it just didn’t work out. Good work by General Kelly for quickly firing that dog!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 14, 2018
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Omarosa, dalla tv alle librerie
Se gli audio verranno ampiamente analizzati durante il memoir televisivo, molto altro verrà raccontando nel libro che uscirà ad autunno. Ancora non si sa il titolo, ma promette di essere pieno di prove contro il Presidente che potrebbero imbarazzarlo e metterlo in difficoltà. Possiamo scommettere che se ne parlerà molto. O magari, sarà un gran flop, come spera Donald Trump.
(Credits foto copertina: Dennis Van Tine/ABACAPRESS.COM)