I familiari delle vittime del Morandi contro Oliviero Toscani che aveva detto «a chi interessa se cade un ponte»

05/02/2020 di Redazione

Nel corso della trasmissione di Radio1 Un giorno da Pecora, Oliviero Toscani è intervenuto per parlare delle sardine e della foto con Luciano Benetton presso la sua Fabrica, il workshop che ha ospitato i fondatori bolognesi del movimento. In seguito a quella foto, sono nate diverse scissioni all’interno delle sardine, con Stephen Ogongo – portavoce del gruppo di Roma – che ha comunicato la sua uscita dal movimento.

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Oliviero Toscani e la frase sul crollo del ponte

Mentre esponeva il suo ragionamento sulla fotografia, Oliviero Toscani ha parlato del rapporto tra Luciano Benetton e Atlantia, la società che gestisce le autostrade italiane, al centro di tante polemiche, soprattutto dopo la vicenda del crollo del Ponte Morandi, il 14 agosto 2018. Toscani ha voluto rimarcare come con Atlantia lui non c’entri nulla e che le polemiche sulla foto delle sardine con Benetton non sono affatto ingiustificate.

A un certo punto, Oliviero Toscani si è lasciato sfuggire la frase «a chi vuole che interessi se crolla un ponte», con il conduttore della trasmissione Giorgio Lauro che ha giustamente ricordato che alle famiglie delle vittime del ponte Morandi, per esempio, la cosa potrebbe interessare. A quel punto, Oliviero Toscani ha cercato di cambiare discorso, probabilmente accorgendosi di aver pronunciato una frase troppo forte.

I familiari delle vittime del ponte Morandi replicano a Oliviero Toscani

Inevitabili, dunque, le repliche da parte dei familiari delle vittime del ponte Morandi, che hanno attaccato il noto fotografo: «I 43 morti innocenti per lui conteranno poco, ma per noi erano tutto – ha detto Egle Possetti, portavoce dei familiari delle vittime -. Ovviamente a lui potrà non interessare che sia caduto un ponte in Italia nel 2018, potrebbe essere che lui viaggi sempre in elicottero, in effetti passare su un ponte francamente è un po’ da “plebei”, purtroppo tanti italiani ci viaggiano ogni giorno e qualche persona sotto quel ponte ci è rimasta per sempre, certamente non per qualche strano fulmine vagante, 43 morti innocenti per lui conteranno poco, ma per noi erano tutto».

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