Oettinger restituisce la pizza a Di Maio

“Un totale di due pizze e l’Italia è questa qua”. Solo le parole di Elio e le Storie Tese possono ormai raccontare la paradossale situazione italiana. Mentre Bruxelles fa sapere che la procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese è ormai inevitabile, rispunta una foto di Di Maio, di circa un anno fa.

Ebbro della fresca formazione del Governo, il neo vice-premier Luigi Di Maio non trovava nulla da fare che postare una foto dall’amata Napoli in cui rispondeva al commissario Europeo al Bilancio Oettinger esibendo il più classico degli stereotipi dell’italianità. Il grigio euro-burocrate si poteva scordare il gusto e l’aroma di una fragrante pizza napoletana. Una retorica che ricorda da vicino il famoso “Avete solo la nebbia” degli stadi nostrani o gli sketch più retrivi della Commedia all’Italiana anni ’70. Del resto anche il famigerato Commissario al Bilancio non era stato certo tenero con il futuro governo “gialloverde”, né con gli italiani. Ma cosa era successo?

Ottinger e la polemica contro il voto degli italiani

In sostanza il Commissario aveva invitato (piuttosto poco elegantemente) gli italiani a votare con “più attenzione” nel corso di eventuali prossime elezioni, onde evitare di incorrere nella scure dei mercati: «La mia preoccupazione e aspettativa è che le prossime settimane mostreranno che i mercati, i titoli di stato, gli sviluppi economici dell’Italia potrebbero essere così drastici e che questo potrebbe essere un possibile segnale agli elettori affinché non scelgano i populisti». Un’ingerenza che aveva scatenato la reazione di tutta la politica italiana ed europea. Le parole di Oettinger (in parte ritrattate) erano state fermamente stigmatizzate anche da Juncker e Donald Tusk. E anche se il tono  e la sostanza usate dal Commissario al Bilancio appariva francamente intollerabile, era abbastanza inusuale vedere un futuro ministro, nonché capo del partito di Maggioranza, rispondere con “pizza e mandolini”. Ma la polemica tra Di Maio e il Commissario non sarebbe certo finita lì.

Ottinger – Di Maio: uno scontro lungo un anno

Lo scontro con il Commissario europeo è stata infatti una vera e propria costante del vice-premier pentastellato. Nel corso della crisi della Diciotti, lo stesso Di Maio aveva polemizzato con Bruxelles, affermando che in caso di mancato aiuto dell’Europa l’Italia avrebbe smesso di versare alla Ue 20 miliardi di euro di contributi. Un’affermazione che aveva scatenato la pronta risposta del Commissario Europeo: «È una farsa. Se si tiene in conto ciò che ottiene dal bilancio Ue, il risultato è un contributo netto di 3 miliardi l’anno».

La polemica era poi proseguita a settembre con la minaccia di veto sul bilancio Ue prospettata da Di Maio e le parole inequivocabili di Oettinger :  «La strategia del bilancio italiano è del governo e del parlamento italiano, ma far salire il debito al 140% credo sia un’idea sbagliata».

Nello scorso ottobre, infine, era arrivato l’ennesimo scontro con Oettinger che riteneva assai probabile la bocciatura della manovra italiana; un’affermazione puramente personale, al quale era seguita l’ennesima replica di Di Maio: «Si morda la lingua tre volte prima di fare dichiarazioni».

Con la procedura di infrazione contro l’Italia della Commissione lo scontro tra l’irruento Commissario e il ministro gialloverde raggiunge, seppur indirettamente, il suo apice. Resta il dubbio, al di là di torti o ragioni, che questo modo di porsi non sia l’opzione migliore per avere dei margini di flessibilità da Bruxelles. E che il totale di due pizze, evocato dalla canzone di Elio, rischiamo stavolta di pagarlo tutti.

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