Non 5, non 30: l’obbligo del POS scatterà soltanto sopra ai 60 euro
Inizialmente, il ritocco previsto all'obbligo di ricezione dei pagamenti elettronici era molto più soft. Ma la manovra arriva in parlamento con una quota più aggressiva
28/11/2022 di Redazione
Come avevamo detto in un precedente intervento che riguardava proprio i cambiamenti che il governo Meloni introdurrà per i POS e i pagamenti elettronici in generale, si tratta davvero di una nuova mutazione delle abitudini dei consumatori. Che arriva proprio all’indomani di un altro cambiamento, dettato sempre da nuove regole in materia di pagamenti, stabilito da un precedente esecutivo. Le abitudini di spesa degli italiani (e le modalità con cui pagano) stanno diventando sempre di più materia di palazzo. Così, il governo Meloni proporrà – nel testo della manovra che arriverà in parlamento – una soglia di spesa minima per accettare obbligatoriamente i pagamenti elettronici. Sotto a questa soglia, individuata in 60 euro, i commercianti non sono tenuti all’utilizzo del POS.
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Obbligo POS a 60 euro, la novità proposta dal governo nel testo della manovra
Com’è noto, in queste ore il governo sta apportando le ultime modifiche prima che il testo della legge di bilancio possa passare all’esame del Parlamento per l’approvazione alla Camera e al Senato. E – dunque – su diversi provvedimenti che l’esecutivo ha scelto di trattare, si stanno apportando gli ultimi ritocchi. La questione dei pagamenti elettronici era sicuramente nell’agenda di questi primi mesi del governo di Giorgia Meloni: nelle prime bozze, si evinceva la volontà di eliminare l’obbligo di POS per i commercianti introdotto dal governo Draghi (l’obbligo era entrato in vigore a partire dal 1° luglio 2022), di rivedere le sanzioni sin qui elevate per l’assenza del dispositivo per i pagamenti elettronici negli esercizi commerciali, di portare l’obbligo di questa tipologia di pagamento soltanto per le spese al di sopra dei 30 euro. Un assist per i piccoli commercianti, per i bar e per alcuni ristoratori che, in questo modo, avrebbero notevolmente diminuito le transazioni con il POS.
Tuttavia, il testo che arriva alle camere dovrebbe contenere al suo interno un ulteriore passo in avanti del governo verso l’annacquamento dell’obbligo di POS per i commercianti: la quota a partire da cui è obbligatorio accettare il pagamento elettronico sale a 60 euro. Occorrerà adesso attendere il pronunciamento del Parlamento per capire se questa parte della manovra sarà emendabile o se, al contrario, verrà approvata così com’è. Portando un nuovo cambiamento nelle abitudini di spesa dei consumatori italiani che, negli ultimi tempi, sembravano essersi abituati ai pagamenti elettronici, con quelli in contante che – secondo una stima – erano scesi al di sotto del 50% del totale delle transazioni.