Gli Obama hanno annunciato i 7 progetti che vedremo su Netflix

Michelle e Barack Obama hanno annunciato la produzione di sette  contenuti in esclusiva per Netflix.  Con la loro casa di produzione Higher Ground, l’ex coppia presidenziale ha creato serie tv, film e documentari per potenziare «il potere dello storytelling» e affrontare i temi più disparati.

Gli Obama hanno prodotto 7 titoli in esclusiva per Netflix

La collaborazione tra la Higher Ground, casa di produzione fondata da Michelle e Barack Obama, e Netflix era stata annunciata già nel maggio 2018. A distanza di un anno sono stati rivelati i 7 progetti che arriveranno sulla piattaforma di streaming. «Abbiamo creato Higher Ground per coltivare il potere dello storytelling» ha dichiarato Barack Obama  spiegando che i progetti realizzati con Netflix tratteranno «i temi della razza e delle classi sociali, della democrazia e dei diritti civili e molto altro». Contenuti creati con l’intenzione di creare non solo intrattenimento ma che «aiuteranno tutti noi a educarci, connetterci e ispirarci». La missione di Higher Ground è quella di concentrarsi su storie che coprano un ampio spettro di «interessi ed esperienze» ha aggiunto Michelle Obama, concentrandosi su temi che siano «rilevanti nella vita quotidiana». L’ex First Lady, ora campione di incassi con la sua autobiografia “Becoming”, ha aggiunto che «pensiamo ci sia qualcosa per tutti: madri e padri, bambini curiosi e chiunque sia semplicemente alla ricerca di qualcosa di coinvolgente da guardare alla fine di una giornata». Michelle ha aggiunto che «siamo entusiasti di vedere questi progetti completati e le discussioni che genereranno».

I 7 titoli prodotti dagli Obama e destinati a Netflix

I progetti in cantiere sono 7, tra serie tv film e documentari.

Il primo è “American Factory“, documentario che ha già trionfato al Sundance Festival 2019. La pellicola, diretta da Steven Bognar e  Julia Reichert, analizza la storia di un miliardario cinese che apre una nuova fabbrica nell’Ohio post industriale, sfruttando una fabbrica abbandonata della General Motors, assumendo 2000 operai americani. Dopo i primi giorni di entusiasmo e positività, arrivano però le prime battute di arresto, dove lo scontro economico si lega a quello culturale.

Bloom”  è una serie drammatica che descrive le lotte, le difficoltà e le vittorie delle donne e delle persone di colore nel mondo della moda nel secondo dopo guerra. Ambientata a New York, è scritta e prodotta da Khouri, con la regia e la sceneggiatura curare da Clement Virgo.

Frederick Douglass: Prophet of Freedom” è invece un film  che si rifà all’omonima biografia di David W.Blight, per il quale ha vinto il premio Pulitzer nel 2019.  Racconta la storia di Frederick Douglass, afroamericano del diciannovesimo secolo che riuscì a scappare dallo stato di schiviate in Baltimora, nel Maryland, e diventò uno dei più grandi oratori dei suoi tempi e punto di riferimento degli abolizionisti dell’epoca- e non solo.

Interessante anche la serie antologica “Overlooked” che racconta, prendendo spunto dalla rubrica dei necrologi del New York Times, la storia e le vite di persone straordinarie le cui morti sono però passate inosservate sui media. È prodotta insieme Liza Chasin della 3dot Productions e Joy Gorman Wettels della Anonymous Content.

Listen to Your Vegetables and Eat Your Parents” (“Ascolta i tuoi ortaggi e mangia i tuoi genitori”, deformazione di un modo di dire) riprende invece un tema molto caro a Michelle Obama, per cui si era fortemente battuta anche durante i suoi anni da First Lady. La serie infatti si rivolge ai bambini e alle loro famiglie, per raccontare la storia dietro al cibo che consumiamo ogni giorno, per sensibilizzare sull’importanza di un regime alimentare sano ed ecostostenibile. Le piccole lezioni della durata di mezz’ora ciascuna sono curate da Jeremy Konner  e Erika Thormahlen.

“Fifth Risk” è invece una serie non fiction che parte dal libro di Michael Lewis “The Fifth Risk: Undoing Democracy”, che illustra l’importanza del lavoro di quelle professionalità interne agli ingranaggi della burocrazia americana

Infine c’è “Crip Camp“, un lungometraggio documentario che ripercorre la storia dei movimenti per i diritti dei diversamente abili. Nato negli anni ’70 in contemporanea ai movimenti nati da Woodstock, si sviluppò infatti una rivoluzione parallela per sensibilizzare sulle lotte per pari diritti per i disabili. Il film è diretto da Jim LeBrecht and Nicole Newnham.

(Credits imagine di copertina: Photo by Olivier Douliery/Abaca Press)

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