Il NYTimes dice che quella tra Nutella Biscuits e Biscocrema Pan di Stelle è la «guerra civile dei biscotti»
26/12/2019 di Redazione
Oltre oceano l’hanno già ribattezzata la guerra civile dei biscotti. Deve sembrare così, agli occhi di chi guarda dall’esterno le vicende economiche e imprenditoriali italiane, la corsa al biscotto migliore che, da qualche mese, si sta consumando in Italia. Dopo il lancio dei Nutella Biscuits, infatti, anche la Barilla ha risposto all’investimento del gruppo Ferrero, con l’immissione sul mercato dei Biscocrema.
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Nutella Biscuits e Biscocrema, la lotta sul NY Times
La guerra civile dei biscotti è stata osservata con attenzione dal NY Times, che grazie al suo inviato in Italia Jason Horowitz, ha scritto un lungo articolo in cui ha esposto ai propri lettori la folle corsa al biscotto che si sta consumando in queste festività natalizie negli scaffali dei supermercati di tutta Italia.
Ovviamente, si sottolinea come i Nutella Biscuits siano un vero e proprio investimento ben ripagato: la Ferrero, infatti, ha stanziato 120 milioni di euro per la loro realizzazione e ha immesso in azienda un nutrito gruppo di lavoratori che si sono occupati della produzione negli ultimi mesi dopo il lancio. Inoltre, ha sottolineato come il battage pubblicitario sia stato davvero tambureggiante, come il prodotto sia stato testato prima in Francia e come la Barilla abbia risposto con una altrettanto efficace campagna sul consumo responsabile di biscotti dall’alto contenuto calorico.
Il botta e risposta Nutella Biscuits-Biscocrema
Non è un caso, secondo il NY Times, che mentre la Ferrero offre un pacco di biscotti da 300 grammi, Pan di Stelle abbia risposto con delle monodosi. Il tutto nel contesto della politica italiana che si sta confrontando sempre più spesso su temi come la sugar tax e che utilizza alcuni di questi prodotti anche per la propria propaganda politica (le foto sui social di Matteo Salvini e di Matteo Renzi fanno scuola in questo senso).
Il fatto che il NY Times si sia interessato a questa querelle tutta nazionale, tra i leader nel settore degli snack, indica comunque che il target è stato centrato in pieno. Non è soltanto una questione provinciale, probabilmente, ma un vero e proprio case-study a livello internazionale.