Nuovo Dpcm, le strette in vigore a partire da domani e i limiti alla movida
Le nuove limitazioni sono già sul tavolo del governo e verranno discusse oggi per entrare in vigore, probabilmente, già da domani
11/10/2020 di Ilaria Roncone
I nuovi positivi nella giornata di ieri hanno subito un rallentamento, ma il dato rimane in ascesa: 5.724 ieri (con record assoluto di tamponi effettuati, 133.084) , 5.372 il giorno prima. Sono numeri che pesano, così come dovrebbero pesare le decisioni che verranno prese e inserite nel nuovo Dpcm dal governo dopo l’incontro con il Cts fissato oggi pomeriggio attorno alle 15, Le regole che verranno stabilite potrebbero entrare in vigore anche domani stesso, o almeno così vorrebbe Giuseppe Conte. La discussione non è facile e risulta sicuramente accesa: al centro una serie di cambiamenti e di limitazioni che andranno, ancora una volta, a cambiare la vita degli italiani.
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Nel nuovo Dpcm alcol da asporto fino alle 21 e massimo in 30 alle feste
La stretta di maggiore livello che il Cts sembra voler dare è quella alla famosa movida e ai giovani. La decisione non viene presa a cuor leggero, con Conte stesso che fa domande e Teresa Bellanova che chiede di puntare su campagne informative mirate per i giovani e non solamente di limitare il loro divertimento. L’idea del Cts sarebbe quella di fermare la somministrazione di alcoli da asporto alle 21 in modo da evitare assembramenti fuori dai bar, dalle vinerie e dai locali in generale. Stretta anche sul numero di invitati massimi ai ricevimenti (matrimoni, battesimi, cresime) e limitazioni – seppur dolorose – delle feste private poiché «il 75% dei contagi si verifica in famiglia». Più smart working così da poter meglio gestire la capienza dei mezzi pubblici, che con quell’80% massimo applicato finora sembra non andare nella direzione giusta. Si attendono anche divieti per gli sport amatoriali da contatto. Luigi Di Maio ha detto che, considerato l’alto rischio che l’epidemia sfugga di mano, «nei prossimi mesi dobbiamo stringere i denti».
Tra le regole nuovo Dpcm anche la quarantena da 14 a 10 giorni
Speranza punta alla rigidità delle regole allo scopo di alzare la guardia. Occorre anche andare a rimediare alle lunghissime file ai drive-in trovando metodi di testing più efficaci e senza rischi. Si parla anche della riduzione della quarantena preventiva – ovvero il periodo di isolamento al quale ci si sottopone se si entra in contatto con una persona positiva – da 14 a 10 giorni. Il Cts e il governo stanno ancora ragionando per capire se ha senso, di fronte all’aumento esponenziale dei casi, evitare di costringere molte più persone a fare una quarantena preventiva così lunga. L’isolamento precauzionale potrebbe quindi essere ridotto per evitare la paralisi di moltissimi settori a causa di questa prassi per il contenimento.