La Nuova Padania chiede scusa dopo la ‘gaffe’ sul caso Bugliano

28/07/2020 di Enzo Boldi

Ammettere l’errore è sempre un bene. Dopo le polemiche, e l’ironia, che ha accompagnato il nome de La Nuova Padania nella giornata di oggi, la direttrice della testata ha scritto e pubblicato un editoriale per spiegare la genesi di quell’errore e chiedere scusa ai lettori. Usa l’arma dell’ironia, annunciando un corso sulle fake news per il 32 agosto proprio nel piccolo Comune di Bugliano. Talmente piccolo da non esistere, nonostante la vasta eco che, da tempo, ha sui social.

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«Abbiamo preso un abbaglio e non ci nascondiamo. Ammettere un errore è onesto, non c’è nulla da nascondere in questo mestiere. Il Comune di Bugliano non esiste – ha scritto Stefania Piazzo su La Nuova Padania -. Gli errori servono ad una redazione ancora acerba e giovane per imparare che, anche se è l’una e tre quarti di notte, una notizia la devi verificare». Il caso, infatti, riguarda la pubblicazione di un articolo – polemico – nei confronti del sedicente comune di Bugliano che ieri, sui social, aveva annunciato lo stop alla procedura per la cittadinanza onoraria di Andrea Bocelli.

La Nuova Padania chiede scusa per l’errore

Insomma, la direttrice de La Nuova Padania ha fatto capire, tra le righe, di aver fatto una bella tirata d’orecchie nei confronti del giovane redattore che, nella tarda serata di ieri, ha preso per buona quella provocazione del Comune che non esiste. «Il direttore, magari, deve dormire sonni tranquilli – scrive Stefania Piazzo, auto-accusandosi di non aver vigilato in maniera approfondita -. Sono certa che chi doveva ha imparato la lezione. Io, che ci metto la faccia, chiedo scusa. Ma il lavoro va avanti». Le scuse, dunque, sono arrivate con una provocazione ironica: corso sulle fake news proprio a Bugliano. Ma il 32 agosto.

(foto di copertina: da La Nuova Padania)

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