La “lotta senza quartiere” alla pirateria sta facendo aumentare gli abbonati a Dazn?
L'obiettivo dichiarato non è solo quello di sconfiggere la trasmissione illegale delle partite, ma anche quello di far crescere gli ascolti della piattaforma detentrice dei diritti audiovisivi
12/11/2024 di Enzo Boldi
La spesa per la gestione della piattaforma Piracy Shield è aumentata esponenzialmente rispetto alle previsioni iniziali. Nelle idee di chi ha proposto e approvato la legge sullo scudo anti-pirateria, più segnalazioni vengono fatte, più blocchi nei confronti di portali che condividono illegalmente le partite del massimo campionato di calcio italiano vengono fatti. E, di conseguenza, questa misura (con tanto di sanzioni, anche nei confronti degli utenti finali) è una sorta di deterrente per spingere gli appassionati a non foraggiare i pirati dell’audiovisivo, sottoscrivendo accordi con le piattaforme che detengono i diritti di trasmissione degli incontri di Serie A. Una previsione poco felice, visto che il numero degli abbonati a Dazn (che detiene i diritti previsti dal bando principale, quello di tutte le partite di cui sette in esclusiva e tre in co-esclusiva con Sky) non solo non è aumentato rispetto agli anni precedenti, ma è addirittura diminuito.
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Piccola premessa: il dato sul numero abbonati Dazn dall’inizio della stagione in corso non è noto. Nessuna comunicazione ufficiale è stata fatta dall’azienda e, quest’anno, neanche l’amministratore delegato della Lega Serie A si è lasciato sfuggire quel dettaglio che nel novembre del 2023 parlava di circa 2 milioni di utenti che avevano sottoscritto un abbonamento con la piattaforma OTT. Dunque, possiamo solamente effettuare una stima basata sui dati degli ascolti delle prime 12 giornate del massimo campionato di calcio.
Numero abbonati Dazn aumenta col Piracy Shield?
Già all’inizio della stagione, al termine della prima giornata, avevamo messo in evidenza un calo di oltre 200mila telespettatori rispetto all’anno precedente. E la situazione non è migliorata con il passare del tempo, nonostante la presenza dei cosiddetti “Big match” nel palinsesto. E neanche l’esperimento di trasmettere gratuitamente Milan-Napoli alla decima giornata è servito a risollevare le sorti (in termini di abbonamenti e ascolti) della piattaforma OTT. Prendiamo, però, come esempio l’ultimo turno, quello che si è concluso domenica sera a San Siro, dove è andato in scena l’incontro al vertice tra l’Inter di Simone Inzaghi e il Napoli di Antonio Conte.
Stando ai dati ufficiali, il big match è stato visto da 1,7 milioni di telespettatori abbonati (circa 180mila in meno rispetto a quel Milan-Napoli trasmesso “in chiaro” solo qualche settimana prima). Ma è il totale quello che conta. Le dieci partite della 12esima giornata di Serie A (iniziata giovedì sera con Genoa-Como) sono state viste da poco più di 5,2 milioni di telespettatori abbonati a Dazn. Questo dato contiene anche i 193mila che domenica pomeriggio si sono collegati al canale “Zona Gol”. Lo scorso anno, la 12esima giornata (che si è giocata nel weekend tra il 10 e il 12 novembre) aveva fatto registrare poco più di 6 milioni di telespettatori, con il match di punta di quel fine settimana (il derby della capitale tra Lazio e Roma) visto da circa 1,3 milioni di telespettatori. Dunque, parliamo di due giornate abbastanza analoghe, con la presenza di un solo big match. Anzi, quest’anno c’è stato anche il derby di Torino che, però, era in co-esclusiva con Sky.
Tutti questi dati confermano una tendenza piuttosto evidente: il numero degli abbonati a Dazn è diminuito (e non di poco) rispetto allo scorso anno. Sicuramente anche a causa dell’aumento incontrollato dei prezzi decisi dalla piattaforma all’inizio del campionato. Un aumento che fa il paio con quello già avvenuto nel gennaio scorso. Da qui l’assunto: il Piracy Shield non riporta e non riporterà mai i tifosi e gli appassionati ad abbonarsi a Dazn (o ad altre), ma al massimo li allontanerà dal calcio. Perché le persone non possono permettersi di spendere una marea di soldi per guardare il calcio in Italia.