Primi dolori di Threads: crollo dell’85% del tempo trascorso dagli utenti sul social network
Al momento del lancio, quando a giugno Zuckerberg ha dato l'annuncio, l'onboarding di tutti gli utenti di Instagram aveva fatto partire alla grande la nuova piattaforma
15/08/2023 di Gianmichele Laino
Sembrava una luna di miele con il pubblico. Invece, a conti fatti, si è dimostrata tutta la difficoltà di un progetto che – fino a questo momento – non può non fare i conti con delle difficoltà oggettive. Stiamo parlando dei numeri di Threads, il social network simile a Twitter che in Europa non è ancora arrivato (perché Meta, prima di fare nuovi investimenti, vuole capire come DMA e DSA condizioneranno il mercato dei Paesi membri dell’Unione), che è collegato agli account Instagram e che si annuncia come una sorta di alternativa progressista rispetto al social con la X di Elon Musk. Ovviamente, a giugno – quando la piattaforma era stata lanciata negli Stati Uniti – c’è stata grande curiosità e, inoltre, il passaggio automatico dagli account Instagram aveva fatto sì che si superassero i normali ostacoli di un prodotto che, invece, doveva cercare degli utenti ex novo. Ora, però, dopo l’onboarding, Threads deve fare i conti con le esigenze reali della sua utenza.
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Numeri di Threads, calo dell’85% del tempo di permanenza degli utenti sul suo sito
Innanzitutto, ci sono ancora cose che Threads deve scontare: il fatto che non sia disponibile nel mercato europeo (al netto della notifica che è arrivata nei giorni scorsi anche a diversi utenti italiani di Instagram), il fatto che l’app sia disponibile soltanto per Android anche negli Stati Uniti (visto che Meta sta incontrando dei problemi con Apple) e il fatto che la versione desktop di Threads sia soltanto di consultazione. Il risultato è molto semplice e può essere riassunto in due numeri: l’app Threads ha avuto un picco di 49,3 milioni di utenti attivi giornalieri un mese fa (il 7 luglio, per la precisione). Tuttavia, a soli trenta giorni di distanza, il 7 agosto, l’app era scesa a 10,3 milioni di utenti attivi al giorno. Da 14 minuti di permanenza media su Threads, poi, si è passati a un utilizzo di circa 3 minuti in media. Questi sono i dati che sono stati raccolti dal servizio specializzato di Similarweb, una società specializzata che fornisce servizi di web analytics, data mining e business intelligence.
Un crollo verticale, che sicuramente sconta l’impreparazione di un sistema che, non essendo stato diffuso ancora a livello globale, mostra dei limiti piuttosto evidenti. E visto che si parla tanto di una possibile sfida di lotta tra Musk e Zuckerberg (causata proprio dalle somiglianze di Threads e di Twitter), è bene sottolineare che – se si fa riferimento alla sola platea di Android – attualmente l’utilizzo di Twitter è di 100 milioni di utenti unici al giorno in media.
Non si può sicuramente sottovalutare la capacità di Zuckerberg di fare affari. Anche se, sottolineano i più, dopo il lancio di Facebook, Menlo Park ha saputo fare affari più con le acquisizioni di servizi altrui (si vedano WhatsApp e Instagram, ad esempio) che con progetti propri. Threads è ancora troppo acerbo per confermare o smentire questo assunto che è abbastanza saldo nei ragionamenti di chi osserva le cose della Silicon Valley. E non è detto che, dopo aver risolto gli evidenti limiti di cui sopra, possa trovare una propria dimensione, magari effettivamente alternativa a un Twitter diventato troppo conservatore e troppo soggetto agli umori di Elon Musk. Ma – al momento – il boom iniziale non è stato confermato. Threads, insomma, non fa eccezione: se vuole diventare un unicorno, la strada verso i libri di favole è ancora ricca di impedimenti.