Cosa c’è di positivo e cosa di negativo sui dati del coronavirus del 22 marzo

22/03/2020 di Enzo Boldi

I numeri coronavirus 22 marzo 2020 segnano un trend in calo, soprattutto per quel che riguarda il numero dei contagiati in Italia. Nelle ultime 24 ore, i nuovi casi diagnosticati (i positivi al tampone) sono stati ‘solamente’ 3957, in evidente flessione rispetto ai numeri registrati nei giorni precedenti. Stabile, purtroppo, il dato sulle vittime: nelle ultime 24 ore sono decedute 651 persone. Crescono i guariti che hanno superato quota 7mila.

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Il computo dei numeri coronavirus 22 marzo, sommati a quelli precedenti dall’inizio dell’emergenza, indicano i contagiati attivi (quelli che attualmente risultano essere in cura dopo la positività al test) a quota 46683. I morti, invece, continuano a crescere con un tasso stabile. I 651 delle ultime 24 ore fa salire questo dato a quota 4825. Da sottolineare c’è anche il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva.

Numeri coronavirus 22 marzo

Sono 3mila le persone in terapia intensiva, quelle le cui condizioni di salute sono più gravi. E proprio su di loro si sposta maggiormente l’attenzione con questo dato che diventa quasi più fondamentale nella gestione dell’emergenza rispetto al numero dei contagiati. I pazienti in isolamento volontario sono 23783. Numeri che mostrano un quadro ancora non positivo della situazione, nonostante quel piccolo raggio di sole dovuto al calo del trend esponenziale dei contagi.

L’ulteriore stop agli spostamenti: non si può andare fuori dal proprio comune

Mentre i numeri coronavirus 22 marzo sembrano non dare tregua, il governo prova a correre ai rimedi. Il Ministero della Sanità ha comunicato un’ulteriore stretta nei movimenti. Sarà vietato lasciare il proprio comune di residenza (o in cui ci si trova attualmente), con mezzi pubblici e privati, se non per motivi lavorativi, di salute. La tretta per evitare nuove partenza da Nord a Sud, come invece avvenuto negli ultimi giorni.

 

(foto di copertina: da bollettino del Dipartimento della Protezione Civile)

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