Cosa c’è di positivo e cosa c’è di negativo nei dati sul coronavirus in Italia del 14 marzo

14/03/2020 di Redazione

Anche oggi, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha comunicato i numeri coronavirus 14 marzo. Ancora una volta il quadro fotografato è quello di un Paese in emergenza, in cui il numero dei contagi e delle vittime continua a salire. Difficile vedere un’inversione di tendenza in queste ore, ma emergono comunque dei risultati che in qualche modo possono essere confortanti, come ricordato dal presidente dell’ISS Brusaferro. I casi attuali di positivi al coronavirus in Italia sono 17.750 (+2.795 da ieri), i deceduti arrivano a 1.441 (+175), i guariti sono 1.966 (+527), mentre i ricoverati in terapia intensiva sono 1.518 (+190).

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Numeri coronavirus 14 marzo: cosa c’è di positivo

Passiamo ai dati positivi. Nella giornata di ieri si era registrato un incremento dei decessi di 250 unità. Oggi, l’aumento è sensibilmente calato, dal momento che i nuovi casi di decesso da coronavirus sono 175. Anche il tasso grezzo di letalità è leggermente diminuito rispetto a ieri (6,8%), mentre continua ad aumentare anche il numero dei guariti (anche il dato odierno di 527 pazienti guariti in più risulta essere migliore rispetto a quello di ieri).

Numeri coronavirus 14 marzo: cosa c’è di negativo

Per quanto riguarda gli elementi negativi, occorre sottolineare un leggero aumento dei contagi rispetto alla giornata di ieri (comunque inferiore rispetto a quello di due giorni fa): +19,8% rispetto al +16,9% fatto registrare il 13 marzo. Come già ricordato, tuttavia, si tratta di un dato molto volubile, legato anche alla trasmissione dei numeri nella sede centrale della Protezione Civile dalle diverse regioni d’Italia.

Le notizie peggiori, nella giornata di oggi, arrivano dalla Lombardia, con l’assessore al Welfare Giulio Gallera che ha fatto presente come il numero di posti in terapia intensiva negli ospedali della Regione sia ormai prossimo a finire: in Lombardia, infatti, sono rimasti 10-20 posti in terapia intensiva, ovvero la proiezione più pessimistica fatta soltanto qualche giorno fa. Altra notizia negativa che esula dalle statistiche, invece, è la polemica tra la stessa regione e la Protezione Civile sul tipo di mascherine inviato: secondo l’amministrazione regionale, non sarebbero conformi alle norme dell’Unione Europea e, pertanto, sarebbero inutilizzabili dagli operatori sanitari.

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