Cosa c’è di positivo e cosa di negativo nei dati sul coronavirus in Italia del 13 marzo

13/03/2020 di Redazione

Come quotidianamente accade, anche i dati coronavirus in Italia 13 marzo sono stati diramati dal capo della protezione civile Angelo Borrelli nella conferenza stampa delle 18 presso la sala operativa che gestisce l’emergenza sul contagio. Anche oggi, si registra un deciso aumento dei contagi, del numero dei morti e delle persone in terapia intensiva. Innanzitutto, il dato grezzo: i contagi attuali sono 14.955 (+2.116 da ieri), i deceduti sono 1.266 (+250), i ricoverati in terapia intensiva 1.328 (+175).

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Numeri coronavirus 13 marzo: cosa c’è di negativo

Sempre in base a questi dati, risulterebbe ancora peggiorato il tasso di letalità del virus rispetto alla giornata di ieri (anche se, in realtà, come detto, quest’ultimo non si può calcolare con esattezza se non si ha la dimensione corretta del numero di contagi in Italia complessivi, al di là dei tamponi fatti sui sintomatici). Attualmente, il tasso di letalità del coronavirus in Italia sarebbe del 7,17%, mentre quello legato ai ricoveri in terapia intensiva sarebbe dell’8,88% sui contagi attuali. Il dato senz’altro più negativo è quello dei decessi, perché mai si erano registrati 250 morti in un solo giorno.

Altro elemento non certo di buon auspicio riguarda la crescita al sud. Come ha detto il presidente dell’ISS Brusaferro, il numero di contagi è salito al sud, in viirtù dei comportamenti sconclusionati di alcuni cittadini italiani nello scorso week-end: «È verosimile aspettarci casi in questo weekend in parte come effetto dei comportamenti assunti lo scorso fine settimana – ha detto -. L’incubazione è tra 4 e 7 giorni: abbiamo visto folle assembrate al mare o in stazioni sciistiche o in mega aperitivi, luoghi dove probabilmente il virus ha circolato. Una parte di quelle persone nei prossimi giorni probabilmente mostrerà una sintomatologia. È un’ipotesi, vedremo le curve, speriamo di essere smentiti dai fatti».

Numeri coronavirus 13 marzo: cosa c’è di positivo

I decessi aumentano in quasi tutte le regioni d’Italia: ormai, le uniche regioni che non hanno fatto registrare ancora vittime sono la Sardegna, la Calabria, il Molise e la Basilicata.

Uno dei pochi elementi positivi che si possono intravedere nei dati pubblicati oggi dalla protezione civile riguarda il numero dei contagi. Quest’ultimo, in percentuale, sarebbe leggermente più basso di ieri. Rispetto al +21% fatto registrare nella giornata del 12 marzo, oggi l’incremento è del 16,9%. Ma anche questo dato, tuttavia, non deve ingannare perché due giorni fa viaggiavamo su percentuali simili. In realtà, il dato sui contagi complessivi è quello più volubile di tutti anche perché, nei giorni scorsi, si è dimostrato molto difficile da aggregare, con delle correzioni che sono avvenute in corsa, durante la giornata successiva.

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