Nicola Zingaretti e il decalogo di Luigi Di Maio: «Ci si può lavorare»

Il primo giorno di consultazioni si è concluso con la concessione di ulteriori 5 giorni da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha sollecitato le parti coinvolte a trovare un accordo al più presto, altrimenti si tornerà al voto. E poco dopo, arriva l’apertura da parte di Nicola Zingaretti sui dieci punti esposti da Luigi Di Maio.

Nicola Zingaretti e il decalogo di Luigi Di Maio: «Ci si può lavorare»

Quella di ieri è stata una giornata complessa per la non ancora nata alleanza giallorossa. Dopo i primi segnali positivi, nel secondo e ultimo – pareva – giorno di consultazioni, sono emerse alcune indiscrezioni di stampa che hanno messo a rischio il già difficile equilibrio tra le due parti. Si è parlato di tre paletti e non di 5 da parte del Pd, che in sostanza richiederebbero al Movimento 5 Stelle una vera e propria abiura di quanto fatto nei 14 mesi al governo. Dal fronte pentastellato arrivano giudizi pesanti sul leader Pd, che si comporta come «giuda». e che il Pd dimostra la solita «spocchia» Luigi Di Maio infatti nel suo discorso dopo le consultazioni non ha affatto citato il Partito Democratico, men che meno la Lega. Si è limitato a dire che sono «iniziate le interlocuzioni», e a stabilire pubblicamente i 10 punti, a risposta dei 5/3 di Zingaretti.

Dopo le parole di Mattarella però, dal Pd arriva un segnale di apertura. Proprio partendo dal decalogo a 5 stelle, su cui svetta imponente e minaccioso il punto sul taglio dei parlamentari. «Dalle proposte e dai principi da noi illustrati al Capo dello Stato e dalle parole e dai punti programmatici esposti da Di Maio, emerge un quadro su cui si può sicuramente iniziare a lavorare» ha dichiarato il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Questo perché, dopo aver smentito i 3 punti, dal Pd è arrivato un chiarimento, che spiega come si tratti sostanzialmente della traduzione concreta degli intenti compresi nei 5 punti del documento approvato.  E sul no al taglio dei parlamentari, che diventa ora il feticcio del terreno di scontro, interviene Andrea Orlando: «Non abbiamo detto di non andare avanti col taglio dei parlamentari, abbiamo detto che va fatto con un quadro di bilanciamento, a partire anche dall’aggiustamento della legge elettorale».

 

(Credit Image: © Xinhua via ZUMA Wire)

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