Nicola Zingaretti si candida come nuovo segretario del PD
09/03/2018 di Andrea Mollica
Nicola Zingaretti ha dichiarato la sua disponibilità a candidarsi alle primarie che eleggeranno il nuovo segretario del Partito Democratico. Il presidente del Lazio, rinconfermato nonostante il crollo del PD e del centrosinista nazionale, ha parlato con Francesco Merlo di Repubblica per annunciare la sua corsa al prossimo congresso.
Nicola Zingaretti si candida come nuovo segretario del PD
«Dico subito quel che dovrebbe essere il tema del congresso: l’articolo 3 della Costituzione. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese», rimarca Nicola Zingaretti a Francesco Merlo di Repubblica. Il presidente del Lazio evidenzia come il prossimo congresso del PD debba essere aperto e unitario, inclusivo anche con altre forze di centrosinistra come Liberi e Uguali, con un obiettivo: rigenerare la sinistra.
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Il modello è quello del Lazio, dove la sinistra era unita ed è riuscita a recuperare oltre 300 mila voti che alle politiche sono andati al centrodestra e al M5S. «E’ un modello che rilancia lo spirito dell’Ulivo. Ed è il modello che vorrei proporre a livello nazionale. Non quell’Ulivo, che è il passato, ma la sua ambizione sì, lo spirito innovativo, la voglia di stare insieme e di vincere insieme», spiega a Repubblica.
Zingaretti rimarca di non avere mai votato Renzi, ma di avere con lui un rapporto di franchezza e lealtà, riconoscendogli di aver provato un’esperienza che non può essere liquidata. Pur da posizioni diverse – il presidente del Lazio ha votato Cuperlo e Orlando ai congressi del PD vinti dall’ex presidente del Consiglio – spera che anche Renzi possa dare un contributo alla rigenerazione della sinistra.
In merito al futuro della legislatura Nicola Zingaretti indica per il PD la via dell’opposizione, e spiega di non aver avuto contatti finora coi due capi politici del M5S, Beppe Grillo prima e ora Luigi Di Maio.