Chi è Nicola Gratteri

NICOLA GRATTERI, BIOGRAFIA –

Nicola Gratteri, a un passo dal diventare un dirompente ministro della giustizia nei primi giorni di Renzi (si dice stoppato da Napolitano, ne approfittò Orlando), è un magistrato, dal 2009 procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria e tra gli esponenti più importanti della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Oratore capace e inquirente determinato, autore insieme allo storico ed esperto di mafia calabrese Antonio Nicaso de La malapianta, libro che poi è divenuto, con il titolo, modo di dire, è nato a Gerace il 22 luglio del 1958. Terzo di cinque figli, la vita nella Locride lo porta a maturare subito una coscienza legale forte, cosicché, dopo la maturità scientifica, decide di scegliere la laurea in Giurisprudenza, conseguita pienamente in corso, e poi a tentare e vincere il concorso in magistratura.

Nicola Gratteri ministro Giustizia governo Renzi

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Da sempre in prima linea nel combattere la ‘Ndrangheta, è entrato nella lista nera dell’organizzazione da quasi tre decenni, tanto che fin dal lontano 1989 vive sotto scorta. Nel 2005 un impressionante arsenale di armi fu ritrovato nella piana di Gioia Tauro: esplosivi, una pioggia di kalashnikov, persino armi di grosso calibro, granate e, si dice, qualche bazooka. Una Santabarbara che, secondo indagini precedenti e successive, sarebbe stato approntato proprio per un possibile attentato ai suoi danni.

NICOLA GRATTERI, I LIBRI –

Oltre a La malapianta, nelle librerie – il magistrato è parco nelle ospitate tv, ma attivo e efficace come comunicatore – troviamo, a sua firma, anche Fratelli di sangue e La giustizia è una cosa seria (tra più d’una dozzina i testi da lui scritti, sempre in collaborazione con Nicaso), un viaggio parallelo, quello letterario, alla lotta alla mafia che da sempre porta avanti sul campo. La sua capacità di teorizzare questo fenomeno criminale, la sua arguta capacità di analisi oltre che le sue doti di investigazione, gli sono valse l’attenzione della politica. Oltre alla mancata nomina renziana, Enrico Letta lo ha messo in una task force atta a formulare idee che favorissero la lotta alla criminalità organizzata e Rosy Bindi, da presidente della commissione Antimafia, l’ha voluto come consigliere.

NICOLA GRATTERI, LE INCHIESTE –

Tra le numerose inchieste seguite e condotte da Gratteri, le più conosciute sono quelle sulla faida di San Luca e sulla strage di Duisburg, attraverso cui, peraltro, il magistrato ha potuto disegnare la mappa criminale della ‘Ndrangheta, tra pizzo, sequestri di persone, denaro riciclato, traffico di droga, lo smaltimento illegale di rifiuti radioattivi.
Quella conosciuta come faida di San Luca è la lotta tra fazioni criminali iniziata il 10 febbraio del 1991, tra i Nirta-Strangio e i Pelle-Vottari, nel pieno dell’Aspromonte. Una catena di omicidi e vendette che si è protratto fino al 2006.
La strage di Duisburg arrivò l’anno dopo, e ne è la naturale prosecuzione. Gli Strangio fanno uccidere sei persone nella cittadina tedesca, tra cui alcuni dei Vottari. Passò alla storia come la strage di Ferragosto e l’inchiesta portò all’arresto, a Utrecht, di Francesco Nirta. Una faida, questa, che ha colpito l’immaginario del cinema, che, pur non citandola espressamente, ha visto nascere da quegli spunti della realtà film come Una vita tranquilla di Claudio Cupellini o Anime Nere di Francesco Munzi.

 

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