Le accuse al marito della ‘Sardina’ Nibras: «È vicino ad Hamas». Lui, però, nega

16/12/2019 di Enzo Boldi

Il flash mob di piazza San Giovanni ha lasciato grandi segni. Le Sardine hanno affollato Roma, si sono riunite nel loro primo congresso e hanno detto che (per ora) non si candideranno né in Emilia Romagna né come movimento politico. Tra le persone che hanno preso la parola nel sabato pomeriggio capitolino, ha fatto scalpore il discorso di Nibras, la donna di religione islamica che, ora, viene accusa di essere vicina ad Hamas per colpa di suo marito. Nel passato dell’uomo, infatti, ci sono alcuni post in cui esprime vicinanza al movimento di resistenza palestinese.

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 «La giovane donna che ha parlato stretta nell’hijab all’evento delle sardine in piazza San Giovanni è Nibras Asfa, moglie di Sulaiman Hijazi, con il quale non manca occasione di manifestare piena solidarietà di intenti – ha detto il senatore di Forza Italia Lucio Malan -. Hijazi si dichiara, nel suo stesso profilo Facebook, esponente di Hamas, l’organizzazione palestinese considerata terroristica, tra gli altri, da Unione Europea, Stati Uniti, Australia, Giordania, Giappone e Regno Unito, che ha l’obiettivo di distruggere lo Stato d’Israele, considerando territorio occupato ogni centimetro dello stato ebraico».

La storia del marito della sardina Nibras

Scorrendo il profilo social di Sulaiman Hijazi compaiono alcuni post che – più che altro – non condannano Hamas e, a volte, difendono l’operato del movimento di resistenza palestinese. Non si tratta, però, di un’adesione o di una partecipazione attiva, ma di un pensiero che non è comune solo al marito di Nibras (e anche in Italia tantissime persone ha il suo stesso atteggiamento. L’accusa, dunque, sembra strumentale soprattutto per come mossa da alcuni sovranisti sui social che non distinguono l’attivismo da un pensiero comune.

La risposta di Sulaiman Hijazi

«È da ieri pomeriggio che io e mia moglie riceviamo provocazioni e insulti di tutti i colori, tante accuse, a cui sono anche abituato, ma questa volta hanno esagerato. Sono stato accusato di appartenere a Hamas e di sostenere il terrorismo islamico – ha scritto Sulaiman Hijazi sul proprio profilo Facebook per rispondere agli attacchi subiti da sua moglie dopo la manifestazione di piazza San Giovanni -. Io sono di Hebron, una città che ha visto il peggio dell’occupazione israeliana, io non faccio altro che informazione su quello che vive il mio popolo e che viene spesso oscurato dai media, e di questo vado orgoglioso e continuerò a farlo senza timore. Però ciò non significa che faccio parte di un partito politico né sostenitore di Hamas, perché credo fortemente che chi fa informazione debba essere imparziale e oggettivo. Non permetterò a nessuno di strumentalizzare ciò che faccio per colpire me e la mia famiglia. Siamo orgogliosi di ciò che siamo e andremo avanti contro ogni tipo di ingiustizia e odio.»

(foto di copertina: da video Repubblica Tv)

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