Quello che Naya Rivera lascia in eredità alle giovani donne della comunità LGBTQ

Naya Rivera ha lasciato più di un segno nel mondo e, in particolar modo, nella comunità LGBTQ. All’epoca di Glee il suo era uno dei pochissimi personaggi LGBTQ presenti nel mondo televisivo: giovane donna lesbica, Santana ha insegnato a moltissime giovani donne – che all’epoca vivevano l’adolescenza o i primi vent’anni – che essere lesbiche e vivere la propria sessualità in maniera aperta e senza paura era la via giusta da intraprendere. Naya Rivera stessa ha preso coscienza del valore del proprio personaggio nel tempo, rendendo conto dell’impatto che aveva avuto sulla vita di moltissime ragazze.

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Naya Rivera amava Santana e amava interpretarla

Nel corso di un’intervista a Naya Rivera è stato chiesto se si fosse resa conto del valore che il suo personaggio ha acquisito con il tempo agli occhi delle donne queer della community di Glee, fino a diventare un modello. Per quanto le fosse difficile crederlo, il suo ruolo ha avuto un impatto potentissimo e si è sempre detta grata di ciò. La sensibilità per recitare al meglio il personaggio Naya l’ha acquisita avendo «una certo numero di amici gay e lesbiche di cui ha potuto ascoltare le storie risalenti alle scuole superiore, percependo quanto ancora possa essere difficile per loro». A questo la compianta Naya ha aggiunto la sua persona esperienza di vita su «quando le cose non vanno come vorremmo». Da questo mix è nata una giovane donna lesbica che è passato alla storia tra i personaggi LGBTQ precursori del piccolo schermo

Il valore di Santana per tutte le giovani donne lesbiche

Il valore di Santana nella comunità LGBTQ non può che essere spiegato al meglio dalle giovani donne che ha fatto crescere e maturare. Santana ha dato una rappresentazione positiva della relazione tra due donne spazzando i pochi personaggi simili che – fino a quel momento – erano comparsi negli show televisivi e avevano veicolato più stereotipi cattivi che altro (tranne rate eccezioni). La storia tra Santana e Brittany ha cambiato più di una prospettiva, stando a quanto dichiarato da una serie di giovani donne a Radio 1 Newsbeat. «Avevo 12-13 anni – dice Claire Rowden, che oggi si identifica come bisessuale – e Santana è stata come un leggero bussare alla porta: “Va bene essere come sei, quello che provi è reale e speciale. Non è qualcosa che dovresti vivere con disagio”». Ha parlato anche Imogen Davis, che oggi ha 25 anni ed è lesbica, ricordando quel periodo come «un’epoca in cui non c’era nulla in televisione, specialmente per le donne queer. Non avevo mai visto una ragazza lesbica che non fosse una caricatura o veicolasse messaggi negativi».

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