A Khoms non c’erano le ong, per questo non importa a nessuno degli oltre 100 morti in mare

26/07/2019 di Redazione

Oggi, dopo una piccola parentesi nel tardo pomeriggio della giornata del 25 luglio, sono tutti tornati a parlare di altro. Delle tensioni nel governo, della lite tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Magari del caso di Bibbiano, perché non sia mai che si abbassi l’attenzione su quello. Invece, a nessuno interessa sapere qualcosa di più sul bilancio esatto delle vittime in mare, al largo di Khoms, la cittadina della Libia dalla quale era partito un barcone carico di migranti. I morti sarebbero più di 100, mentre le persone salvate dalla sedicente guardia costiera libica sarebbero 147, tutte riportate nuovamente in Libia, appunto.

Naufragio Khoms, il silenzio della politica

Prima sono intervenuti i pescatori di Khoms, che poco hanno potuto fare. Sia a causa dei mezzi inadeguati di soccorso, sia per timore di ritorsioni da parte delle autorità libiche. Poi, sono arrivate queste ultime, con le loro motovedette che già in passato si sono rese protagoniste di dubbi salvataggi in mare. La metà delle persone presenti sul barcone è stata salvata. Dell’altra metà non si sa più nulla.

Medici senza frontiere ha riferito che alcune persone presenti al salvataggio hanno contato almeno 70 corpi in mare. Ma all’appello ne mancano diverse altre decine, dal momento che sui due barconi partiti dalla città a 120 chilometri da Tripoli c’erano almeno 300 persone. La strage più importante nel Mediterraneo in questo 2019, a dispetto di chi dice che le morti in mare sono diminuite.

L’assenza delle ong nel naufragio Khoms non fa gioco alla politica

A proposito della politica italiana, nessuno sta battendo un colpo. O meglio, in pochi stanno dicendo qualcosa. Non certo gli esponenti del governo, sempre pronti a twittare quando in mare ci sono le ong. Nel naufragio Khoms nessuna imbarcazione delle non governative si è trovata sul posto per prestare soccorso. Nessuna di queste – viste le regole sempre più stringenti – ha avuto modo di portare in salvo persone che sono annegate. Forse bambini, tanti. Dunque, visto che non ci sono le ong di mezzo, è come se non fosse successo niente.

Il silenzio, di fronte a una vera e propria strage, è davvero assordante.

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