La strage silenziosa nel Mediterraneo: oltre 100 morti al largo della Libia
25/07/2019 di Redazione
«La peggior tragedia di quest’anno è appena successa» – ha commentato così la notizia Filippo Grandi, numero uno dell’Unhcr, l’agenzia Onu che si occupa di rifugiati. A un centinaio di chilometri da Al Khoms, un barcone è affondato: sarebbero 150 i dispersi (la maggior parte dei quali risultano senza vita), mentre circa 145 sarebbero stati salvati dalle autorità libiche che li hanno riportati nel Paese.
Strage Mediterraneo 2019: oltre 100 morti in mare
Una strage che avviene in un momento in cui non è garantita assolutamente alcuna ancora di salvataggio nel Mediterraneo per le imbarcazioni in difficoltà. Non ci sono missioni internazionali che assicurano la presenza di motovedette che possano vigilare sul canale di Sicilia, non ci sono ong in mare. Restano soltanto le forze della cosiddetta guardia costiera libica che, anche in questa occasione, si è dimostrata inadeguata a soccorrere un numero così alto di persone partite dalle coste del Paese nordafricano.
The worst Mediterranean tragedy of this year has just occurred. Restoring rescue at sea, ending refugee+migrant detention in Libya, increasing safe pathways out of Libya must happen NOW, before it is too late for many more desperate people. https://t.co/XuZJpDtZfv
— Filippo Grandi (@RefugeesChief) July 25, 2019
La testimonianza dell’Unhcr sulla strage Mediterraneo
«Se le stime fossero confermate – fanno sapere sempre dall’Unhcr -, si tratterebbe della peggior tragedia di quest’anno nel Mediterraneo centrale. Un promemoria, se necessario, che deve esserci un cambiamento nell’approccio alla situazione mediterranea. È urgente la necessità di salvare vite in mare». La stima di 150 morti sarebbe stata fatta in base ai resoconti dei superstiti, che hanno parlato di una folla immensa naufragata.
(Foto di archivio ANSA per strage nel Mediterraneo)