Nadia Toffa torna alle Iene, ma un suo tweet scatena le polemiche

Nadia Toffa è pronta per tornare a vestire giacca, cravatta nera e camicia bianca e a fare le sue inchieste per la trasmissione Le Iene. Dopo la lunga malattia che l’ha tenuta lontano dalla scrivania di Italia 1, la 39enne bresciana è pronta ad affilare gli artigli alla ricerca di scandali in giro per l’Italia. L’altro giorno, però, la stessa Nadia Toffa è stata protagonista di uno scambio su Twitter su una sua inchiesta del passato, ma nel tentativo di «difendersi» ha citato fonti che – in realtà – la smentivano.

LEGGI ANCHE > Nadia Toffa: «Guardatemi, sto bene» 

Il tema della discussione su Twitter è una sua inchiesta del novembre dello scorso anno, quando l’inviata delle Iene denunciava il progetto Sox, uno studio che doveva esser effettuato nei laboratori del Gran Sasso. La sua video-inchiesta, dal titolo «Un pericoloso esperimento nucleare tenuto nascosto», è stata citata da un utente in risposta a un tweet del giornalista del Foglio Luciano Capone che parlava dell’ex iena Dino Giarrusso promosso a ispettore dei concorsi.

 

Il ritorno di Nadia Toffa e la polemica sulla vecchia inchiesta sul Gran Sasso

Da quel tweet si è innescata una polemica nella quale è entrato anche Luciano Capone, autore del tweet originario, che ha incalzato Nadia Toffa sulla questione della sospensione delle sperimentazioni del progetto Sox all’interno dei laboratori del Gran Sasso. Secondo la Iena, il progetto è stato sospeso grazie alla sua inchiesta che ha smosso le coscienze della maggioranza M5S abruzzese al fine di porre fine a quel «pericoloso esperimento». Ma la realtà racconta altro.

Nadia Toffa e l’auto-smentita sul Sox

Il progetto Sox al centro dell’inchiesta di Nadia Toffa è stato sì sospeso, ma non a causa della pericolosità denunciata dalle Iene e neanche per la presa di posizione dei grillini d’Abruzzo. L’intero programma di sperimentazione è stato bloccato a causa di alcune difficoltà tecniche non dovute alla «sicurezza» dei laboratori del Gran Sasso, come affermato dalla bresciana, ma per cause imputabili all’azienda russa che si occupa di fornire il Cerio-144 alla struttura italiana. Nadia Toffa, però, non ci sta e ha condiviso un’agenzia Ansa che confermava la sua versione. In teoria. La notizia condivisa dalla Iena, in realtà, la smentiva completamente.

 

(foto di copertina: dal profilo Instagram di Nadia Toffa)

Share this article