Musk è alla ricerca di alleati sovranisti in Europa?
Dopo l'abbandono di Twitter del Code of practice sulla disinformazione che l'Europa ha chiesto di sottoscrivere alle Big Tech si può ipotizzare che Musk cerchi alleati in politica tra coloro che dicono di pensarla come lui e acclamano le sue scelte
16/06/2023 di Gianmichele Laino
Di recente ci siamo occupati della scelta di Twitter di uscire dal Codice di condotta dell’UE sulla disinformazione. Si tratta di un patto che le varie piattaforme di Big Tech e i motori di ricerca come Google hanno deciso di sottoscrivere volontariamente per mettere in evidenza l’approccio collaborativo rispetto al fermare la diffusione di fake news in Europa. Sotto la guida di Elon Musk la moderazione sul social – per grande gioia dei sovranisti e della loro lotta costante a quello che chiamano “politicamente corretto” – è stata messa da parte coi licenziamenti di coloro che se ne occupavano o, comunque, rivista secondo la volontà del capo. Oltre a questo, ci sono un’altra serie di punti che vedono Musk e i sovranisti andare d’accordo.
It would be a pleasure and an honor 🇮🇹
For you the doors of my ministry are always open. https://t.co/LYZSU6iXjK— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 19, 2022
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Musk e sovranisti, quali sono i punti in comune?
Buona notizia per la rete, per la Democrazia e la libertà. Adoro Elon Musk. https://t.co/oE6G8xKnRd
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) October 28, 2022
Elon Musk sposa da sempre le posizioni di Donald Trump ed è ben visto dai Repubblicani e dalla destra più estrema statunitense, non è un mistero. Oltre alla sua lotta contro quello che lui e i sovranisti definiscono “politicamente corretto” – con l’acquisizione di Twitter e la libertà di espressione a tutti i costi -, sono altre le cose che vedono Musk e il governo italiano attuale andare d’accordo.
Musk aveva già precedentemente manifestato interesse per l’incontro con Salvini e il suo ministero, incontro che – per conoscere chi è oggi al potere in Italia – c’è stato senza grandi annunci e clamori. Zero protocollo e giusto qualche ora per confrontarsi sui temi comuni, quindi, dall’intelligenza artificiale alla denatalità (tema molto interessante, considerato un cortocircuito di cui parleremo in fondo all’articolo). Tra Musk e i sovranisti – al di là dell’opinione sulla libertà di espressione no matter what – sono la c’è in comune anche la preoccupazione per gli attacchi hacker in russa (e di cybersciurezza con Tajani si è parlato).
Il cortocircuito sulla Gpa
Giorgia Meloni ha affermato di aver parlato insieme a Musk di quello che viene classificato come un problema comune: quello della denatalità. Dal canto suo Elon Musk contribuisce sicuramente ad aumentare la natalità nel suo Paese – finora ha messo al mondo in diverse situazioni e modalità 8 figli -.
C’è però una questione, quella della figlia di Elon Musk Exa. Nata circa un paio di anni fa, la bambina è frutto della tanto temuta gestazione per altri. Quella pratica che, in Italia, è finita al centro di recenti e accese discussioni – la ragione per cui la Regione Lazio ha levato il patrocinio al Pride di Roma -. Una questione che sicuramente Giorgia Meloni non avrà menzionato nel colloquio con Musk anche perché, per farlo, avrebbe dovuto dirgli di aver commesso il tanto decantato reato universale.