La (temporanea) soddisfazione di SIAE e FIMI
La musica SIAE è tornata a suonare su Instagram con soddisfazione da parte di quest'ultima e di FIMI. Ma quanto solida è la base di questo compiacimento?
15/05/2023 di Ilaria Roncone
Il dado è tratto. Almeno provvisoriamente, fino al 6 ottobre 2023. Come abbiamo spiegato nel primo pezzo del monografico in cui facciamo il punto della situazione rispetto a quello che sta accadendo alla musica Instagram e Facebook, l’accordo che è stato raggiunto – che va, in sostanza, a ripristinare le condizioni che c’erano a dicembre 2022 – è di natura transitoria. Con l’esposto dell’AGCM e una serie di istituzioni italiane che sono intervenute nelle ultime settimane, alla fine l’accordo è arrivato e tutte le parti chiamate in causa – SIAE, Meta e anche FIMI, che aveva commentato la questione ai microfoni di Giornalettismo in prima battuta – hanno detto la loro.
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SIAE si dice soddisfatta
Questo, in sostanza, il succo del breve comunicato stampa che SIAE ha pubblicato il 13 maggio per commentare la vicenda e condividere la sua posizione in merito: «La SIAE esprime soddisfazione per questo risultato, cercato e raggiunto», ovvero «un accordo transitorio firmato tra le parti» la cui immediata conseguenza è stata che «sulle piattaforme social di Meta si tornerà ad ascoltare la musica tutelata da SIAE».
SIAE afferma di rimanere «comunque impegnata a tutelare gli interessi dei suoi iscritti continuando a lavorare instancabilmente per raggiungere un accordo definitivo e duraturo improntato all’equità e alla trasparenza, così come chiede anche la Direttiva europea sul Copyright». La negoziazione, quindi, non è conclusa ma solo rimandata e SIAE si impegna a portarla avanti «nel rispetto delle decisioni e delle misure cautelari dettate dall’AGCM».
Anche per FIMI si tratta di un «passo importante»
Anche FIMI (Federazione dell’Industria Musicale Italiana) si era interessata alla questione e – quando la musica SIAE è scomparsa dai social Meta – abbiamo avuto modo di parlarne con il presidente Enzo Mazza; senza mezzi termini, Mazza aveva definito quello che stava accadendo una sorta di «lockdown della musica italiana» con tutta una serie di pesantissime conseguenze tra cui un «impatto per migliaia di euro all’ora».
Appare quindi sensato il sollievo mostrato dallo stesso presidente commentando quest’ultima notizia. «Per l’industria musicale – ha affermato il presidente della DIMI – si tratta di un passo importante perché consente ai fan di musica ed agli artisti di utilizzare nuovamente importanti canali dei social media».
Un passo importante per i consumatori – fan e creator – e per gli artisti, che possono tornare ad utilizzare nuovamente i social come cassa di risonanza e di promozione, ma che sembra comunque essere fragile poiché non ci sono risposte concrete. Cosa ne è della promessa dei dati che Meta avrebbe dovuto condividere? E cosa succederà il 6 ottobre, considerato che se la situazione dovesse nuovamente precipitare i creator – che con la musica di Instagram ci lavorano – potrebbero nuovamente trovarsi con decine di contenuti “da buttare” ciascuno?