Instagram multato di 405 milioni di euro per la privacy violata dei dati dei minori
È la più grande multa comminata dal regolatore irlandese per violazione dei dati personali
06/09/2022 di Redazione
Il regolatore della privacy irlandese – il DPC (Data Protection Commissioner) – ha comminato una multa di 405 milioni di euro a Instagram per una grave violazione della privacy dei minori. Si tratta della multa più salata che il regolatore della privacy irlandese ha elevato a causa proprio di violazioni di dati personali. Non si tratta di quella più alta mai comminata in Europa, perché dobbiamo ricordare che in Lussemburgo Amazon fu multata per più di 700 milioni di euro. In ogni caso, resta una pietra miliare nella lotta al rispetto della privacy e alla coabitazione tra il diritto alla protezione dei propri dati personali e le grandi piattaforme digitali. Nonostante questo, Meta – la società madre di Instagram – ha annunciato che farà ricorso contro il calcolo della sentenza. Ma cosa è successo?
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Multa a Instagram dal Garante della privacy irlandese
Com’è noto, Instagram presenta anche una versione business della propria applicazione: quest’ultima consente di avere accesso ad alcuni strumenti di analisi, come – ad esempio – le visite al profilo. Alcuni minori hanno switchato il proprio account a quello business a questo scopo, non sapendo che – in questo modo – sarebbero stati resi noti alcuni dati personali, come il numero di telefono o l’indirizzo mail di ciascuno. Per questo motivo, il regolatore irlandese è intervenuto, nonostante le proteste di Meta, che ha parlato di policies vecchie di almeno un anno, di importanti implementazioni alla piattaforma e di particolare attenzione nei confronti dei minori, per i quali – in automatico – l’account è preimpostato come privato, senza la possibilità di rispondere in DM agli adulti che i minori non seguono.
Un portavoce di Meta ha dichiarato alla BBC: «Sebbene ci siamo impegnati pienamente con il DPC durante la loro indagine, non siamo d’accordo su come è stata calcolata questa multa e intendiamo impugnarla – dice -. Siamo impegnati a rivedere attentamente tutto il resto della decisione».