I figli di Muccioli querelano Netflix per la serie in cui viene intervistato uno di loro

Ritengono che Sanpa sia un documentario diffamatorio nei confronti di Vincenzo Muccioli

07/04/2021 di Gianmichele Laino

Si può querelare una piattaforma di streaming anche se questa azione sembra un po’ quella di un cane che si morde la coda? La famiglia Muccioli querela Netflix per aver mandato in onda la serie Sanpa, un documentario che ha ricostruito la storia della comunità di San Patrignano e che ha avviato un dibattito molto acceso all’indomani della pubblicazione. Nella serie tv si è scelto di non presentare la comunità di recupero per tossicodipendenti in maniera agiografica, ma di concedere ampi spazi a presunti punti oscuri della parabola del suo fondatore, Vincenzo Muccioli. Nel documentario, tra le altre cose, si concede largo spazio allo stesso Andrea Muccioli, uno dei figli del fondatore di San Patrignano, che ha deciso di querelare Netflix.

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Muccioli querela Netflix per la docu-serie Sanpa

Già, querela proprio Netflix. La piattaforma di streaming che ha distribuito il documentario realizzato, invece, da Carlo Gabardini, Gianluca Neri, Paolo Bernardelli e diretto da Cosima Spender. Una scelta piuttosto curiosa, dal momento che Netflix viene considerato alla stregua di una testata giornalistica, con responsabilità sul prodotto (e non soltanto sulla sua distribuzione). Tra le altre cose, la piattaforma al momento sembrerebbe essere l’unica destinataria di un’azione di questo tipo, che così sorpasserebbe coloro che – effettivamente – hanno raccontato la storia.

Una modalità decisamente curiosa. I figli di Muccioli, assistiti dall’avvocato Alessandro Catrani, hanno presentato la querela nei giorni scorsi, sostenendo che la serie faccia una ricostruzione distorta della storia della comunità e del fondatore. In modo particolare, vengono contestati gli spezzoni conclusivi della docu-serie all’interno dei quali si parla di una presunta omosessualità di Vincenzo Muccioli e della sua morte che sarebbe avvenuta a causa dell’AIDS.

La serie televisiva non è un racconto che si basa su una ricostruzione priva di appigli. Per la sua realizzazione sono stati intervistati 25 testimoni (compresi quelli vicini alla famiglia Muccioli e allo stesso Andrea Muccioli, figlio del fondatore di Sanpa, che quindi aveva sicuramente modo di bilanciare, attraverso la sua testimonianza, il racconto fatto), sono state girate quasi 200 ore di filmati e sono state fatte ricerche d’archivio in maniera capillare. Il lavoro è apparso subito come completo, ma evidentemente la famiglia Muccioli – che già si era dissociata dal contenuto della serie televisiva – non la pensa in questo modo.

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