Il Movimento 5 Stelle si è sciolto come il nodo della cravatta di Di Maio
26/01/2020 di Gianmichele Laino
Il nodo della cravatta di Luigi Di Maio sciolto durante il discorso delle sue dimissioni da capo politico è stato scelto tra i simboli del nuovo corso del Movimento 5 Stelle. Ma quanto avvenuto nelle elezioni in Emilia-Romagna e in Calabria rischia di farlo diventare una sorta di atto finale. Secondo i primi exit poll, infatti, il candidato Stefano Benini in Emilia-Romagna si attesta tra il 2 e il 5%, certificando il fatto che l’elettorato grillino nella regione sia tornato nuovamente sotto le insegne del centrosinistra.
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Movimento 5 Stelle polverizzato in Emilia-Romagna e in Calabria
In Calabria, il risultato è ancor più significativo. Dopo i primi exit poll in Calabria, infatti, il candidato Francesco Tansi si attesta tra il 7 e l’11%. Ricordiamo che in Calabria la legge elettorale prevede una soglia di sbarramento all’8%. Pertanto, il Movimento 5 Stelle rischia di non avere nemmeno un rappresentante in consiglio regionale.
In Emilia-Romagna, il consiglio regionale (denominato Assemblea Legislativa) presentava 5 rappresentanti del Movimento 5 Stelle. In Calabria, invece, potrebbe confermare l’assenza di rappresentanti (la stessa cosa era avvenuta anche nel corso delle ultime elezioni regionali), ma occorre ricordare che alle elezioni del 2018, il Movimento 5 Stelle aveva accumulato il 40% dei voti. Gli exit-poll che attestano il M5S intorno al 5-9% comporterebbero il mancato raggiungimento della soglia di sbarramento per entrare in consiglio.
Le conseguenze della sconfitta
La cravatta di Di Maio, i candidati alle regionali. Il simbolo e il dato concreto: il Movimento 5 Stelle non esiste più. E se al nord è stato appurato che il flusso pentastellato sia andato a favorire Stefano Bonaccini, è verosimile che nella regione del sud gli ex elettori del Movimento 5 Stelle abbiano preferito in massa la Lega.