È morto Sandro Petrone: addio allo storico conduttore del Tg2
15/05/2020 di Federico Pallone
È morto questa notte il giornalista Sandro Petrone, storico volto del Tg2. Aveva 66 anni. Da circa cinque anni combatteva con una malattia che aveva colpito i suoi polmoni, sottoponendosi anche a cure sperimentali. Inviato speciale del Tg2, ha seguito gli avvenimenti più importanti degli ultimi decenni: dall’attentato a Giovanni Paolo II alla guerra nel Golfo, dalla caduta del Muro di Berlino agli attacchi alle Torri Gemelle, dagli attentati a Madrid a quelli di Oslo, fino alla ‘primavera araba’ in Tunisia e Libia. Dal 1996 ha trascorso lunghi periodi negli Stati Uniti seguendo le elezioni presidenziali. Risale al 1979 l’inizio della collaborazione con la Rai, nel 1987 ha lavorato a Telemontecarlo, per poi tornare definitivamente in Rai. Nel suo percorso professionale anche il lavoro di cronista al Quotidiano di Taranto, Brindisi e Lecce.
Tra i suoi hobby la musica e la passione per il blues: ha collaborato con alcuni tra i più grandi artisti della canzone napoletana, da Edoardo Bennato a Pino Daniele. Recentemente ha pubblicato il disco ‘Solo Fumo’, che lui stesso definiva come una raccolta di ‘nove quadri di vita’. «Sono un guerriero, non temo la morte», scriveva nell’introduzione ai testi, alcuni dei quali riportano la sua calligrafia: «Il guerriero non va per vincere o perdere, va per combattere. Guardando indietro, dopo quasi tre decenni di conflitti in giro per il mondo, mi sono accorto che quella lezione ha lavorato dentro di me. A cominciare dall’idea di prendere la morte come compagna e renderla testimone delle proprie azioni, scelta che dissolve anche la paura. La spinta a viaggiare per essere testimone del mondo, dei contrasti, si rivela come esigenza di lotta contro il Male, tanto ineluttabile da far passare in secondo piano il sacrificio personale».
Usigrai ricorda Sandro Petrone
Sandro Petrone «era orgoglioso e appassionato del suo lavoro. Sempre gentile. Pronto a partire. Un professionista che amava la tv, amava la Rai, credeva nel Servizio Pubblico». L’esecutivo Usigrai ricorda così il giornalista scomparso a causa di una malattia contro cui aveva combattuto senza sosta per cinque anni. «Sandro Petrone è stato un volto, è stato una firma. Ed è stato anche un docente per decine di giovani professionisti alla Scuola di Giornalismo di Perugia, ai quali trasmetteva la passione e la competenza per la televisione come linguaggio. Non ha mai nascosto la sua malattia. Anzi, ha lottato con grinta e determinazione. Ha portato sempre con sè l’orgoglio delle sue origini napoletane, e l’amore per la musica coltivato sin dagli anni ’70 insieme ai migliori interpreti e rappresentanti della musica partenopea. Alla sua famiglia, l’abbraccio delle giornaliste e dei giornalisti della Rai».
[CREDIT PHOTO: SCREENSHOT RAI/TG2]