A che punto è la pdl per una moratoria sull’utilizzo del riconoscimento facciale

Questa mattina è stata assegnata alla Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio: lo ha annunciato il deputato del Pd Filippo Sensi, primo firmatario della proposta di legge

21/04/2021 di Enzo Boldi

Il primo passo è compiuto e ora il dibattito-confronto sull’utilizzo delle tecnologie per il riconoscimento facciale varca, ufficialmente, i confini del testo scritto. Come annunciato da Filippo Sensi su Twitter, la sua pdl per una moratoria (sostenuta anche da altri esponenti del Pd) sull’utilizzo di questi sistemi basati sull’intelligenza artificiale è stata assegnata alla Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati. Il cammino, dunque, può iniziare anche all’interno della stanze del Parlamento.

LEGGI ANCHE > Filippo Sensi ci parla della sua pdl per una moratoria sull’utilizzo del riconoscimento facciale (e non solo)

«Assegnata alla Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio la proposta di legge che chiede una moratoria per le tecnologie di riconoscimento facciale. Comincia il cammino», ha twittato il deputato del Partito Democratico Filippo Sensi, promotore di questa iniziativa supportata anche da molti altri parlamentari del PD. Un’assegnazione che non è solo formale perché rappresenta il primo passo per aprire il dibattito parlamentare.

Moratoria riconoscimento facciale, la pdl assegnata alla Commissione Affari Costituzionali della Camera

Il testo della proposta di legge, come spiegato da Filippo Sensi a Giornalettismo la scorsa settimana, non è una demonizzazione dell’intelligenza artificiale e dei sistemi di video-sorveglianza. Si tratta, più che altro, del tentativo di aprire uno spazio di riflessione su una tematica che, troppo spesso, viene affrontata superficialmente (con tutte le problematiche annesse provocate da questo atteggiamento. Ma la moratoria, come si evince dall’intestazione della pdl, chiede la ‘Sospensione dell’installazione e dell’utilizzazione di impianti di videosorveglianza con sistemi di riconoscimento facciale operanti attraverso l’uso di dati biometrici in luoghi pubblici o aperti al pubblico’. Prevenire è meglio che curare. Come sempre.

(foto di copertina: da Canva)

Share this article